La Camera americana scende in campo a difesa dell’aborto e approva due provvedimenti che ripristinano il diritto alle interruzioni di gravidanza a livello federale. Le misure vietano infatti sia l’imposizione di restrizioni sia pene per le donne o le ragazze che decidono di viaggiare in un altro stato per ottenere un aborto.
Le due iniziative rappresentano la prima risposta legislativa alla decisione della Corte Suprema di abolire la storica sentenza Roe v. Wade del 1973, che ha di fatto legalizzato le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti. Ma hanno pochissime chance di passare in Senato e diventare legge. Il Senato è infatti spaccato a metà e i 50 senatori democratici hanno bisogno dei voti di almeno 10 colleghi repubblicani solo per far decollare il dibattito. Lo scorso maggio i conservatori sono riusciti a bloccare una misura simile grazie al voto del senatore democratico Joe Manchin, sempre più spina nel fianco dei liberal con i suoi no che, dall’aborto al clima, stanno rischiando di far naufragare l’agenda di Joe Biden.
Con 219 voti a favore e 210 contrari il diritto all’accesso all’aborto è stato ripristinato dalla Camera. Favorevoli al divieto di restrizioni ai viaggi fra gli stati sono invece risultati 223 deputati, mentre 205 hanno votato no. Anche se simbolico il voto rappresenta l’apertura di una nuova era nel dibattito politico su una tema, l’aborto, fortemente divisivo e che potrebbe condizionare l’esito delle elezioni di metà mandato. «Solo tre settimane fa la Corte Suprema ha inflitto un duro colpo ai diritti fondamentali capovolgendo lo Roe v. Wade. E’ scandaloso che le donne si trovino a combattere per uno dei diritti di base contro una corte di estremisti», ha detto la Speaker della Camera, Nancy Pelosi, prima del voto. I repubblicani in aula hanno cercato di fare muro bollando le misure dei democratici come un «atteggiamento estremo» ma sono risultati in minoranza e le due misure sono state approvate.
Per i dem il via libera incassato è un segnale importante perché mostra l’impegno su un tema che sta a cuore a milioni di elettori. E lo è soprattutto in vista delle elezioni di novembre, alle quali si presentano in difficoltà a causa di un’inflazione che corre e di una delusione crescente nell’area più progressista del partito nei confronti di Joe Biden e dei vertici del partito.
Caricamento commenti
Commenta la notizia