Masha Alekhina, una delle componenti delle Pussy Riot, il gruppo punk che si fece conoscere al mondo con una protesta contro il presidente Vladimir Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, è fuggita dalla Russia. Lo riporta il New York Times che racconta anche l’ingegnoso stratagemma adottato dall’attivista e dissidente per lasciare la Russia, almeno temporaneamente: si è travestita da 'rider' in modo da non insospettire la polizia moscovita che sorvegliava l’appartamento dell’amica in cui alloggiava e ha lasciato in casa il cellulare in maniera che non venisse tracciata. Un amico l’ha accompagnata al confine con la Bielorussia e lì ha dovuto attendere una settimana per entrare in Lituania. Il suo avvocato ha detto all’agenzia di stampa Tass di non sapere che «come sia riuscita» nell’impresa considerata la stretta sorveglianza a cui era sottoposta.
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