
Roman Abramovich, l’oligarca vicino a Vladimir Putin e in prima linea nelle trattative di pace in Ucraina, è stato avvelenato. La clamorosa rivelazione del Wall Street Journal - confermata dal miliardario russo, che ora sta bene - arriva alla vigilia del nuovo round di colloqui che si apre domani in Turchia e getta un’ombra ancora più inquietante sui negoziati.
Il tycoon, di madre ucraina, è stato coinvolto fin dall’inizio nelle trattative, pare su richiesta di Kiev e con il via libera del Cremlino. La sua presenza era stata segnalata già durante il primo incontro del 28 febbraio tra le delegazioni nella regione di Gomel, in Bielorussia. Il presunto avvelenamento si sarebbe consumato però durante un incontro avvenuto con due negoziatori ucraini a Kiev all’inizio di marzo, tra il 3 e il 5 del mese. E’ stato allora che Abramovich ha accusato i sintomi, fra i quali «desquamazione della pelle del viso e delle mani, occhi rossi» e una «profusa e dolora lacrimazione», come ha rivelato il Wall Street Journal, riferendo di problemi analoghi anche per gli altri due ucraini, tra cui il deputato Rustem Umerov.
Kiev smentisce e parla di speculazione
Kiev per il momento ha smentito parlando di «speculazione». Il consigliere della presidenza e capo negoziatore Mikhailo Podolyak ha rassicurato sul fatto che tutti «lavorano come al solito». Ma un portavoce di Abramovich ha confermato tutto ai media del Regno Unito, dove l’oligarca è stato a lungo residente, in veste fra l’altro di patron della squadra di calcio del Chelsea.
I sintomi confermano la versione dell'avvelenamento
I sintomi patiti, secondo gli esperti, sembrano confermare la versione dell’avvelenamento, anche se al momento è difficile stabilire il fattore scatenante, ovvero se sia trattato di un agente biologico o chimico oppure di una qualche forma di attacco con radiazioni elettromagnetiche. L’agenzia investigativa Bellingcat ritiene i sintomi compatibili con un avvelenamento con armi chimiche. Ma la difficoltà nello stabilire con esattezza la causa è legata all’impossibilità di raccogliere campioni in modo tempestivo a Leopoli, dove Abramovich si era fermato brevemente dopo l’incontro a Kiev per poi ripartire. L’unica cosa che sembrerebbe certa è che la quantità di veleno usata non puntava a uccidere: l’obiettivo sarebbe stato più avvertirlo e spaventarlo. Impossibile ovviamente anche stabilire di chi sia stata la mano dietro l’avvelenamento, ma il sospetto cade su quei falchi del Cremlino intenzionati a sabotare le trattative di pace.
Abramovich comunque non ha mollato e, secondo fonti vicine all’oligarca, sarebbe intenzionato a continuare a giocare fino in fondo il ruolo di facilitatore. Oltre ad aver partecipato al primo incontro fra Kiev e Mosca a fine febbraio, nelle settimane successive ha incontrato direttamente Putin. L’ultima mercoledì scorso, quando si sarebbe recato dallo zar con una lettera firmata direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e contenente le condizioni di Kiev per un accordo di pace. «Digli che li spazzerò via», lo avrebbe però gelato il leader russo secondo quanto ricostruisce il Times.
Il ruolo di mediatore dell'oligarca
L’azione di Abramovich dietro le quinte lo ha portato anche a contattare l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroder. Nell’ultima settimana è volato in Polonia e in Ucraina, e ora è a Istanbul, dove domani è in programma il nuovo round di negoziati. Nonostante le pesanti sanzioni che gli sono state comminate in Europa e soprattutto in Gran Bretagna - ma non dagli Stati Uniti - Abramovich non si è lasciato intimidire e ha continuato a lavorare con l’obiettivo della pace in Ucraina. Sarebbe stato direttamente Zelensky a chiedere a Joe Biden di attendere prima di imporgli sanzioni visto il suo ruolo. Un invito che Biden per il momento ha accolto.
L’affaire Abramovich arriva dopo una lunga serie di avvelenamenti imputati ai russi dalla comunità internazionale. Uno dei casi più recenti è naturalmente quello di Alexei Navalny, il nemico numero uno di Putin, avvelenato con un composto al nervino individuato poi con il Novichok. Navalny è sopravvissuto all’attacco e ora è in carcere in Russia dopo le cure che gli sono state offerte dagli specialisti di Berlino, dove fu portato d’urgenza. Nel 2018 invece Londra accusò Mosca del tentativo di avvelenamento attribuito sempre a un agente nervino di tipo Novichok contro l’ex spia doppiogiochista russa Serghiei Skripal e sua figlia Yulia a Salisbury. Una lunga e sinistra tradizione che ora rischia però di far saltare il già precario tavolo delle trattative di pace per l’Ucraina.
Persone:
9 Commenti
Pietro2
28/03/2022 20:08
Mi meraviglio come mai i russi non hanno detto che sono stati gli ucraini a tentare l'avvelenamento.
Fulvio
28/03/2022 21:53
Perché secondo te chi poteva avercela con lui? O gli ucraininoppure i loro soci gringos... a me insospettiva il fatto che zeleskybvoleva proteggerlo...voleva farsi l alibi
Obermann
29/03/2022 10:57
Certo che sono stati gli ucraini. Per saperne di più rivolgersi a un certo Giuseppe.
Cupido
28/03/2022 20:30
Putin, dittatura totale deve essere eliminato con la democrazia..
Rosario
28/03/2022 21:41
Ma è chiaro che Abranovich da fastidio al dittatore pazzo
Marco
28/03/2022 23:32
Il veleno è L'arma dei vigliacchi.
welo
29/03/2022 06:57
La politica Internazionale è tremenda...
Massimiliano di Saint Just
29/03/2022 09:09
L'uovo di colombo per la pace resta l'entrata di Russia, Bielorussia e ucraina in Unione europea, ne hanno più diritto della ex DDR ora Germania ed entrata nell'U.E. grazie ai marchi di Khol. Consentiamo a Putin la sovranità sulla parte oltre gli Urali se vuole e pure il Rublo, ma loro sono Europa mica gli USA di Hiroshima o de l Napalm in Vietnam!
Caterina
29/03/2022 12:41
Massimiliano, per entrare in UE intanto occorre volerlo e quindi chiederlo. Poi il Paese richiedente deve dimostrare che al suo interno "si rispettino i principi di libertà, di democrazia, di rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello stato di diritto" (art.6 Trattato Unione Europea). Non mi pare che Putin voglia ciò. Inoltre, riguardo ai fatti di Hiroshima e Vietnam, mi pare che lei confonda l'UE con la NATO, che nasce come alleanza difensiva.
Lillo
30/03/2022 00:28
esatto per entrare nella Ue bisogna accettare purtroppo lo statuto mafioso : corruzione
Massimiliano di Saint Just
29/03/2022 14:42
Caterina ripassi storia ad hiroshima o in Vietnam non era la Nato ma l'mperialismo USA con armi vietate e di sterminio, per quanto riguarda democraticità non credo che la ex DDR fosse più democratica della Russia eppure è stata imbarcata nella U.E. con buoni risultati, se poi mi cita certe morti sospette in Russia le consiglio di rivedere l'uccisione di Floyd e altri cittadini addirittura uccisi in casa mentre dormivano nella democratica America che non è democrazia ma plutocrazia, i loro generali difendono costoro mentre i generali russi il popolo russofono fondato a Kiev da un certo Vladimiro.
Caterina
29/03/2022 17:14
Che pasticcio delirante...
Lillo
30/03/2022 00:40
Gli USA sono il male di sempre non la Russia o Putin. Ricordiamo il Bombardamento di Palermo, di Genova, di Dresda dove morirono migliaia di civili avanti con Hanoi, Afghanistan, Belgrado, Irag, Libia, Grenada, El Salvador, Chile, Argentina, Cuba ecc. per non parlare dell"abbattimento dell"Aereo Itavia Bologna-Palermo oppure della crisi di Sigonella. Ricordate Gente