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La pistola di Baldwin era stata usata per gioco la stessa mattina con proiettili veri

Halyna Hutchins, la vittima dell'incidente sul seti di Rust

La pistola che giovedì scorso ha ucciso la direttrice della fotografia del film «Rust» Halyna Hutchins era stata utilizzata dai membri della troupe la stessa mattina con munizioni vere. Lo rivela il sito The Wrap, che cita una fonte interna al set.

Alcuni membri della troupe avevano preso delle pistole di scena dal set - inclusa quella che ha ucciso Halyna Hutchins - per fare «plinking», un hobby in cui si spara alle lattine di birra con munizioni vere per passare il tempo, ha detto la fonte. L'incidente è avvenuto poche ore dopo, quando l’attore principale e co-produttore Alec Baldwin ha utilizzato il revolver.

Baldwin voleva provare l'arma prima di girare la scena, ma ignorava che fosse caricata con proiettili veri. Il primo assistente alla regia David Halls gli aveva confermato che si trattava di una «pistola fredda», ovvero che non conteneva munizioni vere. Ma proprio sull’assistente alla regia si scoprono particolari nuovi. Halls era stato licenziato da una produzione precedente per violazioni della sicurezza sulle armi. Lo ha fatto sapere la stessa società. «Dave Halls è stato licenziato dal set di Freedom's Path nel 2019 dopo che un membro della troupe ha subito un infortunio lieve e temporaneo in quanto una pistola era stata scaricata inaspettatamente», ha detto un produttore del film all’Afp.

Secondo l’armiere Neal W. Zoromski, che rifiutò di lavorare per il film, quello costato la vita alla direttrice della fotografia Halyna Hutchins è stato un incidente annunciato. Zoromski, 57 anni, ha speso tre decadi a Hollywood lavorando in pellicole grandi e piccole, ma mai in un western, per cui si era entusiasmato, quando gli era stato offerto, a settembre scorso, un posto nella troupe di Baldwin che girava in New Mexico. Però, dopo quattro giorni di colloqui informali con i manager di Rust, Zoromski, come ha raccontato a The Times, decise di rifiutare l’offerta a causa di «una cattiva sensazione». Spiega l’armiere: «C'erano un sacco di campanelli d’allarme», con riferimento all’esigenza di risparmiare a discapito della sicurezza sul set. «Dopo aver pigiato il tasto “invio” dell’ultima email - ricorda Zoromski - ho sentito alla bocca dello stomaco che c'era da aspettarsi un incidente». Ora l’uomo, che vive a Los Angeles, è tormentato per la fine della Hutchins, essendo convinto che se lui avesse accettato quel lavoro le cose sarebbero andate in modo diverso.

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