L'offensiva militare dei Talebani in Afghanistan è entrata nella capitale Kabul, dove questa mattina i residenti hanno riferito di spari e combattimenti. I vertici dei talebani hanno ordinato ai combattenti di entrare nella capitale per prevenire caos e saccheggi. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, in un comunicato diffuso su Twitter ha spiegato che "per prevenire i saccheggi e il caos" gli insorti "entreranno in alcuni settori di Kabul e occuperanno gli avamposti che sono stati evacuati dalle forze di sicurezza". Mujahid ha chiesto alla popolazione di "non farsi prendere dal panico" di fronte all’ingresso dei talebani in città. Ma così non è stato.
I comandanti talebani, nel pomeriggio, hanno preso poi il controllo del palazzo presidenziale a Kabul, da dove a breve dichiareranno la nascita dell’emirato islamico dell’Afghanistan, mentre due funzionari talebani hanno infatti riferito a Reuters che non ci sarà nessun governo di transizione e che gli insorti si aspettano un trasferimento totale del potere. Il ministro degli Esteri afghano ad interim, Sattar Mirzakawal, aveva dichiarato che il potere sarebbe stato ceduto a un esecutivo di transizione. La bandiera bianca dei Talebani è stata issata sul pennone del palazzo presidenziale di Kabul. L'immagine viene diffusa sui social. La bandiera, con una scritta nera che indica la testimonianza di fede dei musulmani, era stata utilizzata dai talebani quando presero il potere negli anni '90, proclamando per la prima volta la nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan.
E, sempre nel pomeriggio, la bandiera a stelle e strisce presso l'ambasciata degli Stati Uniti a Kabul è stata rimossa dall’edificio, in un gesto dal valore simbolico che segna la fine dell’evacuazione della sede diplomatica nella capitale afghana. Lo riferisce la Cnn citando una fonte informata. La bandiera è stata trasportata all’aeroporto di Kabul dove sono stati trasferiti il massimo diplomatico Usa nel Paese, l'incaricato d’affari Ross Wilson, insieme alla maggior parte del personale dell’ambasciata. Il ritiro del personale dell’ambasciata americana dall’Afghanistan sta avvenendo oggi in modo rapido e il processo dovrebbe concludersi entro questa sera. In ogni caso, un piccolo numero di diplomatici rimarrà per ora all’aeroporto di Kabul.
E nel tardo pomeriggio è scoppiato il caos all’aeroporto di Kabul, alla ricerca di voli per lasciare il Paese. La Bbc riferisce di un vero e proprio 'assalto' alla zona per i cittadini afghani. La gente è stata vista correre verso gli aerei sulla pista, secondo i racconti dei testimoni oculari. Ci sono pochissime persone rimaste per il personale della compagnia aerea e i banchi dell’immigrazione, scrive la Bbc. sul suo sito.
Secondo fonti diplomatiche citate dai media internazionali, sarà l'ex ministro dell'Interno afghano ed ex ambasciatore in Germania Ali Ahmad Jalali, a guidare il governo di transizione dopo che ci saranno le dimissioni del presidente Ashraf Ghani che secondo alcune fonti avrebbe lasciato il Paese. I talebani hanno anche rivendicato il controllo della base aerea e della prigione di Bagram, alla periferia di Kabul.
Un complesso arrivato a contenere fino a 10 mila soldati che è stato una delle basi più importanti nell'offensiva contro gli insorti e al-Qaeda per circa 20 anni. Fino al mese scorso, quando l'esercito americano è partito nel cuore della notte.
Intanto, sono iniziate questa mattina, secondo quanto si apprende, le operazioni per il rientro in Italia del personale dell'ambasciata a Kabul e dei connazionali presenti in Afghanistan. La partenza del volo è prevista per le 21.30 locali. Ieri l'appello della Farnesina tramite una mail mandata agli italiani presenti in Afghanistan a ritornare in Italia tramite il volo messo a disposizione dall'aeronautica militare.
Mentre la Russia ha annunciato che non evacuerà la sua ambasciata a Kabul, nonostante l'imminente presa della città da parte dei talebani. E il portavoce politico degli insorti, Suhail Shaheen, ha assicurato che il movimento talebano garantisce la sicurezza della sede diplomatica di Mosca.
"Abbiamo buone relazioni con la Russia e la nostra politica in generale è quella di garantire le condizioni di sicurezza per il funzionamento dell'ambasciata russa e di altre ambasciate", ha affermato. Secondo il Cremlino, la situazione in Afghanistan resta fluida, il passaggio di poteri ai Talebani non è cosa certa. Nel mentre la commissione Difesa della Duma, la camera bassa del parlamento russo, ha chiesto che l'Afghanistan passi sotto il controllo del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Mosca sta lavorando con altri paesi alla realizzazione di una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha detto alle agenzie di stampa russe il funzionario del ministero degli Esteri, Zamir Kabulov.
Intanto, da Papa Francesco arriva l'appello alla fine delle violenze: "Mi unisco all'unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan. Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo", ha detto il Pontefice all'Angelus.
I talebani hanno ordinato ai loro combattenti di evitare violenze a Kabul e consentire un passaggio sicuro a chiunque decida di andarsene. E nell'imminenza della presa del potere da parte dei talebani, la gente sta scappando da Kabul anche in auto, causando lunghe code di traffico in uscita dalla città. Alcune persone, secondo quanto viene riferito, abbandonano i veicoli fermi in coda e proseguono a piedi verso l'aeroporto. Intanto, il portavoce dei talebani ha annunciato che anche Bamiyan è caduta: la città e la sua valle sono famose per i Buddha distrutti proprio dai talebani esattamente 20 anni fa, nel 2001.
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