Il presidente americano, Joe Biden, ha affermato in un’intervista all’Abc di ritenere che il presidente russo sia un «killer» e ha assicurato che il leader del Cremlino «pagherà» per aver interferito nelle elezioni americane del 2020.
L’intelligence americana martedì ha diffuso un rapporto secondo il quale Putin ha autorizzato operazioni volte a denigrare la candidatura di Biden e a sostenere quella di Donald Trump, minando la fiducia dell’opinione pubblica nel processo elettorale e seminando divisioni. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha respinto le accuse, definendole «completamente infondate».
Nonostante la convinzione che Putin sia un assassino, il capo della Casa Bianca - riferisce Axios, dando conto dell’intervista - ha sostenuto che è possibile «lavorare insieme» laddove ci sono «interessi comuni»; un esempio è l’estensione dell’accordo per il controllo delle armi nucleari New Start.
Dura la replica della Russia, secondo cui le parole del presidente Usa sono «un attacco ai russi» e una reazione «isterica dovuta all’impotenza» degli Stati Uniti. Lo ha scritto sul suo canale Telegram il presidente dalla Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin. «Biden ha insultato i cittadini del nostro Paese con la sua dichiarazione. Si tratta di isteria dovuta all’impotenza», si legge nel post, «Putin è il nostro presidente, gli attacchi contro di lui sono attacchi alla Russia».
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