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SpaceX di Elon Musk fa le prove per andare su Marte, ma il razzo esplode

E’ stato un mezzo flop il primo test sperimentale ad alta quota razzo di Starship SN8, il prototipo della gigantesca navicella con cui la compagnia privata SpaceX vuole portare i primi esseri umani su Marte: il test si è concluso con un’esplosione in fase di atterraggio. Ma per il suo fondatore, Elon Musk, si è trattato di un successo che ha permesso di raccogliere tutte le informazioni necessarie per partire alla conquista di Marte.

"Abbiamo ottenuto tutti i dati utili. Congratulazioni alla squadra di SpaceX. Marte arriviamo" ha twittato con entusiasmo il miliardario statunitense nonostante una palla di fuoco abbia avvolto il prototipo durante il suo tentativo di atterraggio al termine di un test di volo durato sei minuti e 42 secondi.

Il razzo Starship SN8, lungo 50 metri e spinto da tre dei motori Raptor di nuova concezione - sulla versione definitiva saranno sei - dovrebbe trasportare fino a 100 tonnellate di carico nello spazio: è decollato dalla base di Boca Chica, in Texas -dove Musk ha spostato le sue attività, dopo aver lasciato la California- sorvolando il Golfo del Messico prima di una discesa controllata verso il punto di partenza, salvo poi scomparire in una palla di fuoco nel momento in cui ha toccato terra. In teoria il test, il primo ad alta quota, avrebbe dovuto raggiungere i 12,5 km di altitudine, ma la compagnia non ha dato conferma del traguardo. «La pressione del serbatoio del carburante era bassa durante la discesa, il che ha causato un’elevata velocità di atterraggio» ha spiegato Musk subito dopo l’incidente di atterraggio.

Per lui il test è stato comunque un successo, sia nella fase di salita del razzo che per la raccolta dei dati di cui SpaceX ha bisogno per riuscire a portare in futuro su Marte e sulla Luna passeggeri umani e un carico di 100 tonnellate. Del resto l’azienda dell’immaginifico miliardario ha insegnato che, con la sua aggressiva strategia, riesce a fare progressi rapidi e imparare dai suoi errori; e così ci sono state varie esplosioni nei suoi voli di prova, ma ha messo a a segno anche successi: lo scorso lunedì la navicella Dragon è stata la prima ad unirsi automaticamente alla Sazione spaziale internazionale (Iss), a metà novembre SpaceX ha inviato con successo la sua prima missione operativa e con equipaggio (quattro astronauti a bordo) sulla Iss.

Il nuovo test è stato eseguito mentre l’Agenzia spaziale statunitense (Nasa) ha annunciato di aver selezionato 18 astronauti, nove uomini e nove donne, per l’addestramento in vista della missione lunare Artemis, o Artemide. Tra questi diciotto candidati verranno scelti l’uomo e la prima donna della storia a mettere piede sulla luna forse già nel 2024. A La proprietà della Nasa ha assegnato a SpaceX 135 milioni di dollari per lo sviluppo di Starship, insieme ai veicoli concorrenti delle imprese rivali Blue Origin, la compagnia spaziale del miliardario Amazon Jeff Bezos e Dynetcis di proprietà di Leidos. Le tre società sono in lizza per contratti futuri per costruire i lander lunari nell’ambito del suo programma Artemis, che prevede una serie di esplorazioni lunari umane entro il prossimo decennio.

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