Il populista di destra Andrzej Duda, molto vicino alle posizioni di Donald Trump, ha battuto con un margine risicato l’avversario eurofilo, Rafal Trzaskowski. Duda ha ottenuto il 51,21% mentre il sindaco di Varsavia, un liberale che prometteva relazioni più strette con l’Unione europea, si è fermato al 48,79%. Risultato che rafforza il partito di governo Legge e Giustizia, in rotta di collisione con Bruxelles per la riforma giudiziaria che secondo i critici intacca le libertà democratiche. Duda ha promesso di mantenere gli assegni sociali e, duranta la campagna elettorale, ha attaccato i diritti LGBT. Tuttavia, i commentatori politici polacchi rilevano che la buona performance di Trzaskowski suggerisce una «nuova dinamica» per l’opposizione polacca e «cambiamenti significativi» sulla scena politica. «La Polonia si è divisa», titola in prima pagina il quotidiano Rzeczpospolita, mentre il tabloid Super Express vede «la Polonia divisa in due». Il sostegno a Duda è stato particolarmente forte nelle zone rurali, nelle piccole città e nell’est del Paese, mentre Trzaskowski ha ottenuto buoni risultati nelle città più grandi e nelle regioni occidentali al confine con la Germania. «Il risultato di queste elezioni è una Polonia divisa in due con un futuro non così roseo, poichè sarà difficile alleviare la divisione e ripristinare il rapporto tra le due parti», ha detto l’analista Kazimierz Kik. Gli esperti hanno detto che l’imminente risultato potrebbe portare a strascichi in tribunale. Anna Materska-Sosnowska, politologa dell’Università di Varsavia, ha detto: «Penso che ci saranno certamente delle proteste elettorali e penso che l’intera questione finirà alla Corte Suprema». Le elezioni si sarebbero dovute tenere a maggio, ma sono state ritardate a causa della pandemia di coronavirus. Le sue ricadute stanno spingendo la Polonia nella prima recessione da quando il comunismo è caduto tre decenni fa. L’attuale presidente ha vinto il primo turno il 28 giugno con il 43,5% contro 10 sfidanti, tra cui Trzaskowski che è arrivato secondo con il 30,4%. (AGI)