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Bezos in piena emergenza Coronavirus vende e ricompra sue azioni: blitz da 5 miliardi

Jeff Bezos

In un momento in cui, a causa della pandemia da coronavirus, centinaia di milioni di persone devono fare i conti con un portafoglio sempre più asciutto, l’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, è ancora più ricco: ha in tasca 5,5 miliardi di dollari in più rispetto all’inizio dell’anno.

La sua fortuna in azioni, detenuta principalmente in titoli del colosso Amazon di cui è presidente e amministratore delegato, è cresciuta di 3,9 miliardi solo giovedì scorso: una montagna di denaro sufficiente a comprare, tanto per avere un’idea, 188 mila lingotti d’oro nonostante il prezzo dell’oro sia aumentato. Questa settimana infatti ha approfittato di una 'tre giorni' di rally borsistico, il più consistente dal 1933, che ha aiutato le azioni di Amazon a recuperare quasi tutte le perdite accumulate nel mese. Ma c'è dell’altro.

Bezos, che possiede il 12 per cento delle azioni del colosso del commercio elettronico, si è salvato da perdite più consistenti vendendo una grossa fetta delle sue azioni a febbraio, prima che fosse evidente l’entità della crisi scatenata dal coronavirus e prima che il mercato azionario crollasse: ha venduto azioni per 3,4 miliardi di dollari nella prima settimana di febbraio, poco prima che il mercato reagisse.

Non c'è alcuna indicazione, sottolinea il Guardian, che Bezos abbia agito sulla base di informazioni riservate sull'impatto della pandemia. Ma il tempismo è stato pressocchè perfetto. La vendita delle azioni, circa il 3% del suo intero portafoglio, è stata molto più consistente di quelle fatte nei mesi precedenti ed è stato pari a quello dell’ultimo anno intero, analizza il Wall Street Journal.

Bezos non è stato l’unico così fortunato o intelligente da vendere azioni a febbraio, prima della tempesta sui mercati. Tra gli altri a muoversi in maniera accorta Larry Fink, amministratore delegato del fondo BlackRock, che ha risparmiato perdite potenziali da 9 milioni di dollari; e Lance Uggla, Ceo della data firm Ihs Markit, che ha venduto 47 milioni di azioni il 19 febbraio che gli avrebbero fatto perdere 19 milioni se le avesse tenute.

In totale si calcola che in Usa i ceo di varie aziende abbiano venduto qualcosa come 9,2 miliardi di dollari di imprese da loro gestite nelle cinque settimane precedenti l’inizio della tempesta sui mercati: una vendita oculata che ha permesso di risparmiare perdite pari a 1,9 miliardi di dollari. AGI

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