I morti in Cina per l’epidemia di coronavirus hanno superato le vittime della Sars nel Paese asiatico. All’ultimo conteggio diffuso dalla Commissione Nazionale per la Sanità, i decessi sono 360, cifra che supera le 349 vittime sul territorio cinese dell’epidemia di Sars del 2002-2003. Dall’emergere del virus nella città di Wuhan a dicembre scorso, l’epidemia di coronavirus ha colpito 24 nazioni e nella sola Cina sono 17.205 i casi confermati, mentre le persone che sono state dimesse dalle strutture ospedaliere dopo la guarigione sono 475, tra cui anche un uomo di 88 anni, ieri, a Wuhan. Nel primo giorno utile di ritorno al lavoro, sono almeno 24 le province e municipalità cinesi, come Shanghai, Chongqing e il Guandong, che invece hanno rinviato la ripresa delle attività economiche e produttive a non prima del 10 febbraio per i timori di contagio. Sono aree che nel 2019 hanno pesato per oltre l’80% in termini di contributo al Pil della Cina e per il 90% all’export. L’Hubei, cuore dell’epidemia, non ripartirà prima del 14 febbraio, sempre che non si richieda una «appropriata estensione» del periodo di ferie, ha scritto venerdì il Quotidiano del Popolo. (ANSA)