E’ di almeno 23 morti il bilancio degli scontri in Bolivia, seguiti all’autoesilio in Messico dell’ex presidente Evo Morales e all’autoinvestitura alla carica di capo dello Stato, sebbene a interim, della presidente del Senato Jeanine Anez.
Le ultime informazioni indicano che altre quattro persone sono rimaste uccise nella regione centrale del paese latinoamericano. Gli scontri più violenti avvengono a Cochabamba, che i produttori di coca cercano di attraversare per poter raggiungere La Paz, e qui unirsi alle proteste antigovernative messe in atto dagli agricoltori. Nelle ultime ore l’Onu ha avvertito che la situazione è quasi «fuori controllo».
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