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Oggi, 5 ottobre 2019, è la giornata mondiale degli insegnanti: google gli dedica il doodle

Il doodle di Google per la Giornata mondiale degli insegnanti

Oggi, 5 ottobre 2019, è la Giornata mondiale degli insegnanti indetta dall’Unesco. E all'evento oggi Google dedica il doodle con l'immagine animata di un polpo davanti a una lavagna. La celebrazione è stata istituita con la firma della Raccomandazione del 1966 sullo status di insegnante, che definì diritti e doveri di chi insegna e la necessità di una formazione permanente della categoria.

La giornata mondiale degli insegnanti quest'anno coincide con il 70esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (1948) che inserisce l'educazione tra i diritti fondamentali e stabilisce che l'insegnamento deve essere gratuito e obbligatorio, equo e inclusivo per tutti i bambini.

Tante le iniziative in tutto il mondo, la più importante si svolge a Parigi nella sede dell'Unesco. Il messaggio che sarà rilanciato è che l'educazione e la conoscenza trasformano la vita, sono il motore dello sviluppo economico e sociale, favoriscono la pace, la tolleranza e l'inclusione sociale, giocano un ruolo cruciale contro la povertà e a favore della realizzazione personale.

La giornata punta anche il dito sulla carenza di insegnanti. In tutto il mondo ci sarebbe bisogno di 69 milioni di nuovi insegnanti entro il 2030 per colmare un vuoto.

Allarme anche in Italia, in particolare per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno. Emblematico il caso di una 19enne che non può frequentare la scuola perché è disabile e nell'istituto del Sassarese dove è iscritta da quattro anni, mancano i docenti.

Per questo la mamma ha deciso di ritirarla dalla scuola denunciando tutto su Facebook, in un post diventato virale e ripreso dai media di tutta Italia. Stessa cosa è accaduta anche in una scuola media di Porto Torres, sempre nel Sassarese, dove un'altra mamma ha deciso di tenere a casa il suo ragazzo perché in aula l'assistenza di un prof di sostegno gli è stata garantita solo per 7 ore la settimana. Da questi due casi sta nascendo una nuova battaglia da parte dei sindacati: "Se la situazione non dovesse cambiare, siamo pronti a proclamare uno sciopero. Non è possibile che decine di ragazzi siano costretti a restare a casa perché viene loro negata l'assistenza e quindi il diritto allo studio", è il commento del segretario generale della Cgil Fp territoriale, Paolo Dettori.

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