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Rivolta in un campo di migranti a Lesbo, l'Unhcr: "Ci sono vittime"

Migranti che protestavano per l'affollamento del campo di Moria a Lesbos (Grecia) hanno appiccato il fuoco in diversi punti della struttura. Secondo l'Unhcr nell'incendio sarebbero morti una donna ed un bambino.

Il portavoce della polizia locale, Theodors Chronopoulos, ha detto che questo pomeriggio un gruppo di migranti ha appiccato il fuoco in due punti, uno fuori dal campo, l'altro all'interno. Circa 12.000 persone sono ospitate a Moria, che ne dovrebbe accogliere 3.000.

Secondo Medici senza frontiere, un solo morto è confermato, ma non si escludono altre vittime. I roghi sono stati spenti nel pomeriggio. I migranti, per lo più afghani, si sono anche scontrati con la polizia. Chiedevano di essere trasferiti sulla terraferma.ù

Il campo di Moria, dove le condizioni di vita sono spesso definite 'drammatiche' e dove è nato un accampamento detto 'L'uliveto' fuori dalla recinzione di quello ufficiale, è da anni il luogo simbolo delle difficoltà della Grecia a sostenere l'ondata migratoria, che negli ultimi mesi ha registrato un aumento degli arrivi.

"La situazione è tesa", ha detto il sindaco di Lesbos Stratis Kytelis. Sull'isola è in arrivo il vice ministro per la Protezione del Cittadino (equivalente all'Interno) Lefteris Oikonomou, ex capo della polizia ellenica.

In un altro incidente avvenuto tra Kavala e Salonicco (nord della Grecia), la polizia ha arrestato un trafficante moldavo di 25 anni che è passato con il rosso ed è finito con la sua auto, su cui viaggiavano 12 afghani (alcuni nel bagagliaio), contro quella di un cittadino greco di 64 anni che si immetteva da una strada laterale, uccidendolo

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