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Wikileaks, la Svezia riapre un caso di stupro contro Assange

La Procura svedese ha riaperto oggi il caso per le accuse di stupro contro il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange.

Assange è agli arresti in Gran Bretagna dall’11 aprile dopo l'espulsione dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra che gli aveva dato asilo.

Il caso era stato chiuso a suo tempo data l’impossibilità di sentire il fondatore di WikiLeaks, allora rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Ma dopo la recente revoca dell’asilo e l’arresto da parte della autorità britanniche, Stoccolma è tornata sui suoi passi sulla base della richiesta dell’avvocato di una singola accusatrice.

Ora la Svezia potrebbe entrare in competizione nella richiesta di estradizione con gli Usa, che danno la caccia ad Assange fin da quando nel 2010 WikiLeaks contribuì alla diffusione di una montagna di imbarazzanti documenti riservati del Pentagono e di altre istituzioni americane (inclusi alcuni che documentavano sospetti crimini di guerra commessi in Iraq e in Afghanistan) e lo accusano di complicità in pirateria informatica con la talpa Chelsea Manning.

L’annuncio svedese era stato ampiamente pronosticato dai media. Secondo l’agenzia di stampa britannica Pa, la viceprocuratrice Eva-Marie Persson, ha spiegato che le circostanze sono ora cambiate e offrono la possibilità di approfondire il caso.

(ANSA)

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