La festa dei sudditi, gli auguri dei vip di mezzo mondo, ma anche le acide frecciatine della stampa popolare inglese più parrocchiale.
C'è il consueto e il meno consueto nell’atmosfera del day after all’indomani della nascita dell’ultimo royal baby della dinastia Windsor: figlio del popolarissimo principe cadetto Harry, secondogenito dell’erede al trono Carlo e della compianta Diana, e di Meghan Markle, ex attrice di radici afroamericane.
Un evento che suscita aspettative di novità, non senza alimentare qualche veleno.
E’ il caso del presunto giallo sul sogno attribuito a Meghan (e a sua madre Doria Ragland, insegnate di yoga californiana) di un parto casalingo nella lussuosa residenza restaurata di fresco di Frogmore Cottage, presso il castello di Windsor: evaporato a quanto pare all’ultimo minuto per ragioni di prudenza medica.
A costruirne una trama sono in particolare il Daily Mail e il Sun, tabloid destrorsi che già da qualche mese sembrano aver preso gusto ad accanirsi - con ancor più sensazionalismo del solito - sulla 'aliena' neo duchessa di Sussex.
A dar retta alle loro abituali fonti anonime, il piccolo - ottavo bis nipote della 93enne, intramontabile regina Elisabetta - risulta essere stato fatto nascere infine in «un ospedale di Londra».
Probabilmente il Portland Hospital, scrivono entrambi, ricovero da bel mondo dove un parto standard costa «oltre 15 mila sterline» stando al Mail; «almeno 20 mila» secondo il Sun di Rupert Murdoch.
L’indiscrezione al momento non trova conferme ufficiali. In ogni caso i due tabloid più diffusi non rinunciano a inzupparvi il pane. Il secondo affiancando a questa pseudo polemica addirittura un 'approfondimento' scritto e iconografico sulle differenze sociali (ma anche di colore della pelle) dei due genitori di baby Sussex:
«Nati - recita il titolo, ovvio quanto malizioso - in mondi separati e a 5 mila miglia di distanza».
Differenze che ad altri commentatori del resto piacciono: per esempio a Julia Bradbury, anchor woman britannica della Bbc, che le cita come «una fonte di ispirazione"; o a Billie Jean King, ex campionessa di tennis e storica attivista americana dei diritti gay, che esalta «la fortuna» del principino 'normale', figlio di una madre e di un padre «progressisti e aperti».
Un principino per il quale resta intanto da stabilire il titolo.
E soprattutto il nome: Harry ha chiesto tempo «per pensarci» con la consorte, ma il preannuncio è atteso già per domani assieme alle prime foto pubbliche (i favori dei book maker restano per Alexander, in una lista mediatica per altro lunga e varia che oscilla fra alternative tradizionali e ipotesi innovative quali Oliver, Milo o persino Spencer, a voler immaginare un atto di omaggio al casato di Diana).
Fra i primi visitatori del piccolo i giornali danno nel frattempo per certo l’arrivo a Frogmore di William, fratello maggiore di Harry, e di sua moglie Kate.
Mentre il nonno Carlo, principe di Galles, fa sapere di non veder l’ora "d’incontrarlo" al rientro dalla Germania.
Dove si trova in visita ufficiale con Camilla, incaricato di dare una mano a provare a diradare le ombre di quella Brexit che la nascita di baby Sussex sembra aver quasi fatto dimenticare al Regno: ma solo per un po'.
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