Il fuoco, doloso o accidentale, ha distrutto nell’ultimo secolo molte sedi della cultura in Italia e nel mondo, provocando talvolta anche morti e feriti. Ecco alcuni precedenti al disastro di Notre Dame.
PALAZZO DEL VIGNOLA, TODI 1982. L’incendio, il 25 aprile 1982, provoca un bilancio di 35 morti e oltre 40 feriti. Nell’ultimo giorno di apertura di una grande mostra di antiquariato, le fiamme, scaturite per cause mai realmente chiarite (un corto circuito o un mozzicone di sigaretta oppure la deflagrazione improvvisa di gas, come ipotizzato dai periti di parte dell’organizzatore della mostra) si propagano rapidamente, favorito dai materiali infiammabili (tessuti e moquette) utilizzati per l’allestimento della mostra. Il Palazzo, privo di adeguate uscite di sicurezza, è gremito di gente: molti faticano a trovare una via di uscita, mettendosi in salvo nei modi più vari. Altre persone invece restano bloccate dal fumo e dal fuoco. Ai funerali prenderà parte il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Sulla facciata del palazzo, nel frattempo restaurato e nel 1993 riaperto al pubblico, nel 2008 è stata collocata una lapide in memoria delle vittime.
TEATRO PETRUZZELLI, BARI 1991. Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1991 il teatro viene devastato da un violento incendio doloso e solo il collasso della cupola, soffocando le fiamme, ne impedisce la distruzione. L’ultima opera rappresentata è la Norma. Il Petruzzelli, ricostruito interamente con soldi pubblici, è stato restituito al Comune di Bari il 7 settembre 2009.
TEATRO LA FENICE, VENEZIA 1996. Nella notte del 29 gennaio un incendio doloso esplode all’interno del Teatro, distruggendolo. Dopo il rogo la ricostruzione. Al motto di "com'era dov'era», il teatro viene prima messo in sicurezza e dopo il dissequestro si passa alla rimozione delle macerie. La nuova vita della Fenice inizia il 14 dicembre 2003 quando Riccardo Muti, in diretta tv, dirige il concerto inaugurale della nuova struttura.
CAPPELLA DELLA SINDONE, TORINO, 1997. Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 aprile, poco prima di mezzanotte, un furioso incendio si sviluppa nella Cappella della Sindone posta tra la Cattedrale torinese e Palazzo Reale. Le fiamme devastano la cappella barocca seicentesca progettata da Guarino Guarini e si estendono al torrione nord-ovest del palazzo distruggendo alcune decine di quadri preziosi. Solo alle luci dell’alba i vigili del fuoco riescono a spegnere definitivamente le fiamme. La Sindone non viene direttamente interessata dall’incendio poiché il 24 febbraio 1993, per consentire i lavori di restauro della Cappella, è stata provvisoriamente trasferita al centro del coro della Cattedrale, dietro all’altare maggiore.
BIBLIOTECA ACCADEMIA DELLE SCIENZE, MOSCA 2015. Un pezzo del patrimonio culturale russo va in fumo in un gigantesco incendio che distrugge parzialmente un’antica biblioteca dell’Accademia delle Scienze, quella dell’istituto dell’informazione scientifica sulle scienze sociali (Inion). Fondata nel 1918, un anno dopo la rivoluzione bolscevica, è una delle biblioteche più grandi del Paese, con oltre 14 milioni di libri e riviste, tra cui rari testi medievali in lingue slave, documenti dell’Onu e dell’Unesco, rapporti parlamentari da paesi stranieri - compresi gli Usa - risalenti al 1789. Dieci milioni di opere sono custodite nell’edificio bruciato, il 15% degli esemplari finisce in cenere.
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