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Primo barcone dopo 4 anni in Australia, i migranti fermati verranno rimpatriati

Saranno rimpatriati in Vietnam con un volo charter nei prossimi giorni i 17 uomini, donne e bambini sbarcati da un peschereccio presso la foce del fiume Daintree nel nordest dell’Australia domenica scorsa, sfuggendo alle operazioni di intercettazione in mare di 'controllo dei confini'. Lo riferisce oggi The Australian, precisando che 15 dei 17 sono stati arrestati mentre cercavano di addentrarsi in una zona di mangrovie infestata da coccodrilli e sono già trasferiti nel territorio australiano di Christmas Island nell’Oceano Indiano, in attesa di rimpatrio. Li raggiungeranno gli altri due, che si ritiene siano il comandante e il secondo del peschereccio, dopo essere stati trattenuti da operatori del traghetto del fiume.

Secondo il quotidiano è stato già prenotato un aereo charter per un numero imprecisato di persone, per partenza da Christmas Island domani pomeriggio, il che indicherebbe che l’Australia ha già raggiunto un accordo con il Vietnam per il rimpatrio di chi non abbia presentato una genuina richiesta di asilo.

Protestano gli attivisti dei diritti dei profughi, che chiedono un esame appropriato delle richieste di asilo. "Speriamo che possano ricevere consiglio legale in modo da presentare domanda mentre sono in detenzione», ha detto il portavoce della Refugee Action Coalition, Ian Rintoul.

È la prima volta da quattro anni che una barca di migranti riesce a raggiungere le coste dell’Australia, da quando i barconi vengono intercettati in acque australiane e i richiedenti asilo richiusi a tempo indeterminato in isole del Pacifico, il minuscolo stato-isola di Nauru e l’isola di Manus in Papua Nuova Guinea. «È un richiamo al fatto che i trafficanti di esseri umani non hanno cessato le attività», ha detto il ministro degli Interni Peter Dutton, che ha attribuito l'episodio a una falla nella sorveglianza.

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