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Orrore a Delhi: 11 impiccati in casa, c'è anche un bambino

Orrore a Delhi, dove un'intera famiglia, fra cui un bambino, è stata trovata impiccata in casa a una grata, con le mani legate, bendati e imbavagliati, tranne una persona, una donna anziana di 75 anni, il cui cadavere era riverso a terra.

La scena, che si è presentata a un vicino di casa insospettito dalla mancata apertura del negozio di famiglia, ha scatenato un'ondata di shock nella capitale federale e in tutta l'India. E la polizia, che afferma di ritenere l'ipotesi più verosimile quella di un "patto suicida", dichiara comunque di "non escludere" neanche la possibilità di una strage e di voler indagare "a 360 gradi".

Potrebbe trattarsi di una vendetta della criminalità, ma anche di un omicidio o suicidio rituale: un mistero, questo, avvalorato dalla presenza di misteriosi biglietti che fanno pensare alla vicinanza a una non meglio precisata setta.

La famiglia, scrive la stampa indiana, originaria del Rajasthan, da 20 anni viveva in quella palazzina a due piani nel quartiere di Burari, nel nord di Delhi, dove al piano terra gestiva una falegnameria di compensato e un piccolo negozio di alimentari.

Il negozio, raccontano i vicini, il giorno prima era rimasto aperto fino quasi a mezzanotte. La mattina seguente un vicino, vedendolo chiuso un'ora e mezza dopo la consueta ora di apertura alle 6.00, è andato a vedere nel retrobottega, trovando la porta di casa socchiusa.

Quando l'ha aperta gli si è presentata la terribile scena degli undici cadaveri che pendevano dal collo, appesi al controsoffitto in rete metallica che funge da condizionamento d'aria: sei donne e quattro maschi, fra cui due ragazzi e un bambino di 12 anni, tutti con gli occhi bendati, le mani legate e alcuni imbavagliati con stracci ficcati in bocca e nastro adesivo.

Riverso a terra si trovava il corpo dell'undicesima vittima, la nonna del bambino, di 75 anni, l'unica anche con le mani libere. Gli altri morti, spiega la stampa, sono la sua figlia femmina e i suoi due figli maschi, uno dei quali proprietario del negozio, con relative mogli e nipoti.

Non è chiaro di cosa sia morta l'anziana donna, ma tutti i corpi sono stati portati all'obitorio locale per l'autopsia. Nessun sopravvissuto, nessun testimone, malgrado si tratti di un quartiere affollato. Nessuno ha visto né udito nulla. La polizia sta anche esaminando i filmati ripresi da telecamere di sicurezza a circuito chiuso.

"Non ho mai visto un crimine del genere prima d'ora", ha dichiarato un dirigente di polizia di Delhi. "Stiamo indagando da tutte le angolature possibili, senza escludere il suicidio, ma neanche un crimine efferato. Ma potremo dire di più sulla morte solo dopo le autopsie". Per la polizia, l'elemento che stonerebbe con l'ipotesi del "patto suicida" è la "mancanza di un biglietto esplicativo".

Ma durante le perquisizioni della polizia, nella casa sono stati rinvenuti dei "messaggi scritti a mano" che fanno pensare che l'intera famiglia "osservasse determinate pratiche mistiche e spirituali", che non vengono precisate. Ma che, secondo il portavoce della polizia, Veneet Kumar, citato da Abc, "questi messaggi hanno molte coincidenze con il modo in cui bocche e nasi sono stati imbavagliati e gli occhi bendati".

Nessuno dei corpi, spiega la polizia, presentava segni di colluttazione, o espressioni di angoscia e dolore. Un vicino non crede al suicidio: "Ieri sera ho parlato con Bhupinder (il proprietario del negozio, ndr) ed era contento e non dava alcun segnale di stress".

Un parente delle vittime che abita nella stessa città ed è accorso quando si è saputo del massacro, rifiuta anche solo l'idea: "Nessun padre potrebbe mai impiccare il proprio figlio. E come potrebbe farlo una madre? Questo è un omicidio", ha detto. Un giallo andato comunque in scena in un quartiere di Delhi nord percorso da una criminalità diffusa, dove neanche due settimane fa tre persone sono rimaste uccise in una sparatoria di strada fra gang rivali.

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