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Egitto, Mubarak assolto: torna libero dopo 6 anni di detenzione

IL CAIRO. Il "rais" ormai ex, l'"ultimo faraone" senza trono, è libero ed è tornato in una delle sue residenze, quella di Heliopolis al Cairo: dopo sei anni di detenzione l'anziano Hosni Mubarak ha lasciato l'ospedale militare di Maadi, sempre nella capitale egiziana, dove era rimasto dal 2013.

E' l'effetto dell'assoluzione annunciata a inizio mese nel processo più infamante che aveva tenuto alla sbarra l'ultratrentennale autocrate egiziano facendogli versare una lacrima nella gabbia degli imputati e rischiare l'ergastolo: quello per l'uccisione di quasi 240 degli oltre 800 manifestanti uccisi nel velleitario tentativo di sventare la sua caduta nel pieno della 'primavera' araba del 2011.

Una sua uscita dal nosocomio situato nel quartiere residenziale della periferia sud-est del Cairo era stata preannunciata già per la settimana scorsa ma il suo avvocato, Farid El Deed, l'ha potuta confermare come avvenuta solo stamattina.

Mubarak era stato arrestato nell'aprile del 2011 e portato nella prigione cairota di Torah due mesi dopo i 18 giorni della rivoluzione egiziana che lo spodestò in quel domino della storia che, in pochi mesi, ha buttato giù anche i confinanti dittatori Muammar Gheddafi (Libia, ucciso) e Ben Ali' (Tunisia, auto-esiliatosi in Arabia Saudita), oltre a quello yemenita Abdullah Saleh mentre il siriano Bashar Al Assad e re Ahmad del Bahrain hanno resistito più o meno nel sangue.

Nell'ospedale militare Mubarak, che ora ha 88 anni, era entrato nell'agosto 2013 per problemi di cuore insorti durante interrogatori. Un anno prima, nel 2012, era stato condannato all'ergastolo per la morte di rivoluzionari ma la sentenza fu annullata e la vicenda giudiziaria si è protratta fino al 2 marzo scorso. Alla sbarra l'ex-rais era andato anche in un processo per malversazione di fondi destinati ai suoi palazzi presidenziali: nel gennaio dell'anno scorso gli furono confermati tre anni di carcere assieme ai suoi due figli, il potenziale 'delfino' Gamal e il 'businessman' Alaa, ma a tutti fu scontata la permanenza in custodia cautelare.

La vicenda giudiziaria di Mubarak, multiforme al punto da fargli perdere interesse mediatico, ha incluso fra l'altro che un procedimento per corruzione innescato da regali per un milione di dollari fattigli da un giornale governativo, Al Ahram (l'indagine era stata fermata nel 2013 e riaperta giovedì). L'attenzione degli egiziani in questi mesi peraltro è assorbita dal costo della vita aumentato per l'inflazione generata da una fluttuazione del dollaro in pratica 'ordinata' a novembre dal Fondo monetario internazionale in cambio di un prestito da 12 miliardi di dollari alle riforme economiche del presidente Abdel Fattah Al Sisi.

E' l'ex-generale che, alla testa di una rivoluzione popolar-militare, ha spodestato nel 2013 il presidente Mohamed Morsi che stava per islamizzare le istituzioni dell'Egitto da poco orfano di Mubarak. Un altro ex-militare che aveva dominato il paese, per cinque mandati. dopo l'uccisione di Anwar Sadat nel 1981.

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