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Turchia, "Via libera alle spose bambine": proteste su ddl shock

ISTANBUL. In un colpo solo, un via libera alle spose bambine e al matrimonio riparatore che porterebbe la Turchia indietro di un decennio. Ha scatenato una bufera, in Parlamento e sui social network, un disegno di legge presentato dal partito Akp di ispirazione islamica del presidente Recep Tayyip Erdogan, che punta a condonare gli atti sessuali con minori, se avvenuti in modo consensuale e l'autore accetta di sposare la vittima.

Una norma «temporanea e solo retroattiva», con effetti una tantum, ha spiegato il ministro della Giustizia, Bekir Bozdag, che si tradurrebbe in un'amnistia di fatto per circa tremila condannati per abusi sessuali compiuti a partire dal 2005.

Fino ad allora, in Turchia esisteva una legge simile a quella appena proposta, abolita nel percorso di avvicinamento all'Unione europea, che oggi appare invece sempre più lontana. La proposta shock è apparsa in una sessione notturna del Parlamento di Ankara, nascosta nei meandri dei 49 articoli di una legge che, secondo le opposizioni, è stata presentata appositamente all'ultimo momento.

Sulle barricate si sono piazzati sia i socialdemocratici del Chp, che parlano di «legalizzazione dei matrimoni forzati», che i nazionalisti del Mhp, nonostante la loro apertura al governo sul presidenzialismo voluto da Erdogan. Ma la norma sulle spose bambine, fenomeno già allarmante in Turchia, non è andata giù neppure a loro. Fuori dall'aula i filo-curdi dell'Hdp, per protestare contro il recente arresto dei loro deputati. «Questo tipo di matrimoni esistono nella nostra società perché non è stata ancora sviluppata un'adeguata consapevolezza. Noi abbiamo solo cercato di trovare una soluzione a questa realtà», si è difeso il ministro Bozdag.

Il testo tornerà in aula martedì, ma nel frattempo è arrivata la levata di scudi dell'opinione pubblica. Migliaia di utenti hanno condiviso la loro indignazione su Twitter, con l'hashtag «lo stupro non può essere legittimato». Manifestazioni si sono svolte in diverse città contro la proposta, accusata di allontanare la Turchia dagli standard europei.

I dati ufficiali indicano che dal 2010 al 2015 ci sono state oltre 230 mila spose bambine. Una cifra enorme, eppure secondo molti esperti sottostimata, perché, proprio per le attuali limitazioni di legge, molte nozze con minori vengono celebrate solo davanti a un imam, e non registrate ufficialmente.

Secondo un rapporto dell'Associazione degli avvocati di Smirne, in un caso su tre la sposa è minorenne. Con effetti evidenti sul futuro delle ragazze, visto che, sempre secondo la ricerca, sono donne il 97,4% degli studenti che dopo un matrimonio precoce abbandonano la scuola.

Con la normativa attuale, per sposarsi con una minore occorrono in genere il consenso della famiglia e un apposito via libera delle autorità. Che però, di solito, non pongono grandi ostacoli. Del resto, ricordano in Turchia, un permesso analogo servì anche al figlio di Erdogan, Bilal, per sposare nel 2003 la moglie Reyyan Uzuner, allora appena 17enne.

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