
NEW YORK. Spunta una terza donna dopo le due che hanno accusato Donald Trump sul New York Times di averle molestate sessualmente. Stavolta è in Florida dove oggi il tycoon fa un comizio al South Florida Fair Expo Center.
Mindy McGillivray, che all'epoca aveva 23 anni, ha detto che finora aveva confessato a parenti stretti e amici di essere stata toccata impropriamente a Mar-a-Lago, il resort di Trump vicino a Palm Beach.
La donna ha detto al Palm Beach Post di aver deciso di uscire allo scoperto dopo aver ascoltato le smentite di Trump nel dibattito tv di domenica scorsa. Dalla sua il suo accompagnatore, il fotografo Ken Davidoff, che ricorda bene come lei lo ha preso da parte dopo il presunto incidente per dirgli che «Donald mi ha palpato il c...o».
Ieri il New York Times ha citato due donne che hanno accusato Trump di avere allungato le mani: una su un aereo e l'altra nei pressi di un ascensore della Trump Tower. Lui nega: nessuno degli episodi ha avuto luogo, ha riferito al quotidiano, minacciando azioni legali.
La prima donna, Jessica Leed di New York, ora 74enne, ha sostenuto che oltre 30 anni fa, mentre viaggiava per affari su un aereo in prima classe, si ritrovò accanto Trump che, senza conoscerla, dopo 45 minuti dal decollo alzò il bracciolo e cominciò a toccarle il seno e tentò di mettere la sua mano sopra la sua gonna. «Era come un polipo, le sue mani erano dappertutto», ha raccontato, aggiungendo di
essersene andata in coda all'aereo per evitare l«'aggressione». Una storia raccontata prima ad almeno altre quattro persone.
La seconda donna, Rachel Crooks, dell'Ohio, era una receptionist di 22 anni di Bayrock Group, una società immobiliare nella Trump Tower a Manhattan, dove incontrò il tycoon fuori di un ascensore una mattina del 2005. Sapendo che la sua società lavorava con Trump, si presentò. Si strinsero le mani ma il magnate, secondo la sua versione, non la lasciò andare, cominciando a baciarla prima sulle guance e poi «direttamente sulla bocca».
Lei visse quell'episodio come una violazione: «Fu così inappropriato, ero così sconvolta che ha pensato che ero così insignificante da poterlo fare», ha detto, riferendo di aver telefonato subito alla sorella per raccontarle l'accaduto. «Solo parole», aveva garantito Trump a proposito del video del 2005, negando nel secondo dibattito presidenziale che si fossero mai tradotte in azione. Ora due donne lo smentiscono.
«Questo articolo è interamente falso, e il fatto che il New York Times lanci queste accuse completamente false...a proposito della personalità di Trump su una materia del genere è pericoloso»: lo ha detto in un comunicato Jason Miller, un dirigente della campagna del candidato repubblicano, dopo la pubblicazione delle interviste alle due donne.
Anche lo stesso Trump su Twitter si difende dalle accuse: "Le storie fasulle sul fallimentare New York Times sono una totale montatura".
Persone:
5 Commenti
Gela75
13/10/2016 08:39
Cm si suol dire, si è dato la zappa sui piedi lui stesso!
Paolo
13/10/2016 10:24
Ne verrà fuori una al giorno fino alle elezioni, di storie così. Trump è una miniera. Ne uscirà umiliato.
salvo
13/10/2016 10:39
gela...tu non capisci una zappa a me non interessa chi sarà il presidente u.s.a. ma dico.... uno si presenta alle elezioni forse sarà il più antipatico di tutti e odiato per la sua ricchezza e arroganza..non mi interessa...interessa sospratutto lo spuntare fuori di tre zoccole che dopo 30 e passa anni lo accusano di averle palpeggiate...dico questo non ti fà pensare...e i giornali ci vanno a nozze a meno di un mese dalle votazioni.... peggio che in italia....e chi fà lo scoop? il n.y.time il giornale della clinton quella cornificata più volte dal marito pedofilo.
Gela75
13/10/2016 14:51
Lo accetto cm complimento, ma rimango delka mia idea ormai si è compromesso, x quanto riguarda la Clinton è sl vittima del cognome ke porta, anzi è sl da apprezzare!
Khmer nero
13/10/2016 19:46
Scusate se mi permetto, ma sono dell'idea che ciò che fanno in intimità, con chi lo fanno, e indifferentemente dai fini per cui lo fanno, sono affari loro. Piuttosto mi preoccupano le sponsorizzazioni di entrambi i candidati: JP Morgan, Rockfeller bank, Morgan Stanley e CNN per la Clinton e partito repubblicano (armieri, esaltati di destra, multinazionali prive di scrupoli etc.) per Trump: che vinco l'uno o l'altro non si può che sperare che vinca il migliore per il popolo, e fino ad ora ci abbiamo rimesso di più con le banche che con gli armieri (ai tempi di Bush padre l'Europa aveva un'economia positiva, e questo è un dato di fatto).
salvo
13/10/2016 10:42
la clinton è il bue che dice cornuto all'asino...ahahahahahahahahahahah
Antonio 2
13/10/2016 16:17
Ma come non capire che di donne disposte a dichiarare che trent'anni fa Tramp ha avuto l'ardire di toccare loro il seno ( gravissimo!) ne troveranno migliaia? Ma che trovino argomenti seri e non facciano ridere i polli!