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Sirte, nel covo dell'Isis ritrovate carte su militanti nel Milanese

ROMA. Nel covo dell'Isis a Sirte liberata uomini dei servizi segreti libici avrebbero trovato nomi e piani d'attacco di militanti jihadisti attivi nel Milanese, tra cui quello di Abu Nasim, che viveva in Lombardia, considerato vicino ai rapitori dei tecnici della Bonatti sequestrati lo scorso anno vicino Tripoli. Lo rivela il Corriere della Sera, precisando che i libici si dicono pronti a consegnare i nomi alle forze dell'ordine italiane.

«Decine, se non centinaia di militanti» dell'Isis, secondo le stesse fonti, sarebbero partiti dalla Libia alla volta dell'Europa, prima tappa Italia, in modo legale, ma soprattutto infiltrati tra le masse di disperati a bordo dei barconi del traffico illegale di migranti.

A Sirte i servizi segreti libici hanno trovato appunti, taccuini scritti a mano, fogli volanti, che ora si sta cercando di decifrare e mettere insieme, e che potrebbero contenere la prova che le minacce dell'Isis di «approdare a Roma» non siano solo propaganda.

«Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente per evitare di rendersi complice di attentati»: l'assessore alla Sicurezza della Lombardia, Simona Bordonali, lo domanda dopo la notizia di documenti trovati a Sirte sulla presenza di elementi dell'Isis nel milanese.

«Milano - ha scritto su Facebook - è ormai uno dei più grandi accampamenti di immigrati d'Europa e vogliamo rassicurazioni sul fatto che tra queste migliaia di persone non ci siano terroristi islamici».

Secondo l'assessore, «l'unico modo per prevenire qualsiasi attacco è quello di rimpatriare tutti coloro che non hanno ottenuto protezione internazionale o che addirittura non la chiedono, come le centinaia di persone ammassate nelle stazioni di Milano e Como»

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