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Dacca, il governo: autori strage giovani bengalesi colti e facoltosi

DACCA. In rappresentanza di "un Bangladesh sotto shock", il 'numero due' del ministero degli Esteri bengalese, MD Shahidul Haque, ha fatto visita oggi all'ambasciatore d'Italia a Dacca, Mario Palma, per presentare le condoglianze a nome del governo per la tragedia in cui hanno perso la vita 20 persone che cenavano nel ristorante Holey Artisan Bakery, fra cui nove italiani.

In presenza anche dell'ambasciatore europeo in Bangladesh, Pierre Mayaudon, Haque ha sostenuto che "la gente qui è scioccata e sorpresa, perché si chiede come mai dei giovani possano essersi radicalizzati così tanto. Non sappiamo - ha proseguito - e credo che la risposta sia nella società, e noi la dobbiamo trovare".

Il responsabile non ha respinto categoricamente come altre volte ha fatto il governo di Dacca che possa essersi davvero trattato di una azione coordinata dall'Isis, ma ha osservato: "Gli autori non vengono dall'Iraq o dalla Siria, sono giovani bengalesi, molti dei quali colti, con buone prospettive ed appartenenti alla classe media del Paese". "Quello che ora ci preoccupa è che ci sono loro amici che vanno ancora in giro. In questi momenti difficili - ha concluso - abbiamo anche bisogno di Paesi amici come l'Italia".

Subito dopo la partenza di Haque, ha reso visita all'ambasciatore Palma anche il sindaco di Dacca, Annisul Huq, il quale ha dichiarato che "in quello che è successo non riconosco la nostra Patria, noi siamo un popolo pacifico". Questo, ha sottolineato, "è il primo fatto di questo genere in Bangladesh e siamo determinati ad affrontare questa crisi".

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