In presenza anche dell'ambasciatore europeo in Bangladesh, Pierre Mayaudon, Haque ha sostenuto che "la gente qui è scioccata e sorpresa, perché si chiede come mai dei giovani possano essersi radicalizzati così tanto. Non sappiamo - ha proseguito - e credo che la risposta sia nella società, e noi la dobbiamo trovare".
Adele Puglisi, 54 anni, era manager della sede Artsana a Dacca. Probabilmente la cena a cui ha partecipato era per salutare una sua amica, Nadia Benedetti, anche lei uccisa dai terroristi, prima di partire dal Bangladesh per la Sicilia. Il suo rientro a Catania era previsto tra stasera e domani. Non era sposata e non aveva figli
Era una manager del settore tessile Nadia Benedetti, la 52enne originaria di Viterbo vittima dell’attentato di Dacca. Benedetti lavorava come managing director della StudioTex Limited e da tempo si era trasferita in Bangladesh.
Simona Monti, una delle vittime della strage jihadista a Dacca, aveva 33 anni ed era di Magliano Sabina (Rieti). Da circa un anno e mezzo era in Bangladesh per lavoro
Marco Tondat lascia una figlia di 5 anni. Separato, lavorava all’estero proprio per dare una vita migliore alla figlia. In Italia aveva lavorato come stagionale al mare, in Bangladesh era supervisore in un’azienda tessile.
C’è anche un friulano tra le vittime dell’attentato di Dacca. A Feletto Umberto (Udine), dove l’uomo abitava con la famiglia, la notizia si era diffusa già la mattina. Cristian Rossi, 47 anni, imprenditore, sposato e padre di due gemelline di 3 anni, era stato manager alla Bernardi. Dopo alcuni anni si era messo in proprio. Era in Bangladesh per motivi di lavoro
Claudia Maria D’Antona, torinese, aveva 56 anni e si era laureata in giurisprudenza. Da molti anni viveva in Oriente prima in India dove aveva avviato un’attività di imprenditrice nel comparto tessile, e poi a Dacca, dove era titolare dell’azienda Fedo trading con il marito, Giovanni Boschetti, sfuggito ai terroristi.
Maria Riboli era nata il 3 settembre 1982 ad Alzano Lombardo. Originaria di Borgo di Terzo, in valle Cavallina, dopo il matrimonio si era trasferita a Solza, nell’Isola bergamasca. Era mamma di una bambina di tre anni. A quanto si è appreso lavorava nel settore dell’abbigliamento e si trovava in viaggio per lavoro per conto di un’impresa tessile. Da qualche settimana era in Bangladesh. Sarebbe stata uccisa da una granata, lanciata da uno dei terroristi islamici
Vincenzo D’Allestro, imprenditore tessile di 46 anni, era nato in Svizzera ma proveniva dalla zona di Acerra, in provincia di Napoli. Con la moglie Maria Assunta Gaudio, anch’essa originaria delle stesse zone, ha abitato fino all’ottobre 2015 a Piedimonte Matese, per poi trasferirsi ad Acerra per motivi di lavoro. I due non avevano figli
Il responsabile non ha respinto categoricamente come altre volte ha fatto il governo di Dacca che possa essersi davvero trattato di una azione coordinata dall'Isis, ma ha osservato: "Gli autori non vengono dall'Iraq o dalla Siria, sono giovani bengalesi, molti dei quali colti, con buone prospettive ed appartenenti alla classe media del Paese". "Quello che ora ci preoccupa è che ci sono loro amici che vanno ancora in giro. In questi momenti difficili - ha concluso - abbiamo anche bisogno di Paesi amici come l'Italia".
Subito dopo la partenza di Haque, ha reso visita all'ambasciatore Palma anche il sindaco di Dacca, Annisul Huq, il quale ha dichiarato che "in quello che è successo non riconosco la nostra Patria, noi siamo un popolo pacifico". Questo, ha sottolineato, "è il primo fatto di questo genere in Bangladesh e siamo determinati ad affrontare questa crisi".
Caricamento commenti
Commenta la notizia