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Donald Trump raggiunge la nomination, scontro aperto con Obama

NEW YORK. Donald Trump raggiunge il magic number per la nomination alla corsa alle presidenziali per i repubblicani. E' lui stesso a darne la conferma dopo l'indiscrezione dell'Ap che nel pomeriggio aveva calcolato che il tycoon avesse raggiunto il numero di delegati necessari, 1.237, per conquistare la nomination alla Casa Bianca. "La gente che sta dietro di me ci ha permesso di superare la soglia", rivendica in conferenza stampa. Alle sue spalle una parte della delegazione dello stato del Dakota del nord che lo accompagnerà alla convention di Cleveland in luglio.

Trump annuncia che in caso di vittoria nominerà probabilmente una o donna o un esponente delle minoranze come vice. Ma va giù duro con la sua ormai quasi certa avversaria, Hillary Clinton sull'emailgate e replica a Barak Obama che dal G7 lo definisce "ignorante degli affari del mondo e sprezzante" e dice che i leader mondiali sono spaventatid a lui.

"Se i leader mondiali sono scossi da me - dice Trump - è una cosa buona". "Trump ha definito "probabile" un vice presidente donna o appartenente alle minoranze. Ne ha parlato in una conferenza stampa a Bismarck, nel Nord Dakota. "Ci saranno molte donne coinvolte - ha rimarcato - guarderemo alla competenza". "Se guardo all'Islam radicale, estremo, non sono per niente contento: dobbiamo trovare una soluzione. Obama non l'ha mai trovata, non vuole nemmeno pronunciare le parole 'terrorismo islamico estremo'". E ancora. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump ritiene che l'indagine del dipartimento di Stato sull'uso di un server privato da parte dell'ex segretario di stato Hillary Clinton, la sua probabile avversaria, dimostri "la sua cattiva capacita' di giudizio". Hillary aveva detto di ritenere che lo scandalo non inciderà nella campagna elettorale.

Nuovo scossone nello staff: il tycoon newyorkese ha separato la sua strada da quella del direttore politico della sua campagna, Rick Wiley, assunto solo pochi mesi fa. Non è chiaro se Wiley sia stato licenziato: alcuni media statunitensi parlano di disaccordi con il manager della campagna di Trump, mentre dallo staff del candidato repubblicano si afferma che il suo era un incarico a tempo determinato. "Rick Wiley è stato assunto a breve termine come consulente - si legge in una nota - Lo ringraziamo per averci aiutato durante questo periodo di transizione".

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