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Marò, Girone potrà rientrare subito in Italia. Renzi: sarà con noi il 2 giugno, bentornato

NEW DELHI. La Corte Suprema indiana ha accettato di rendere immediatamente esecutivo l'ordine del Tribunale arbitrale internazionale dell'Aja di far rientrare in Italia il fuciliere di Marina Salvatore Girone per tutta la durata del procedimento arbitrale. Lo ha deciso una 'sezione feriale' della Corte di New Delhi riunitasi oggi. Il Fuciliere di Marina Salvatore Girone potrà fin dai prossimi giorni tornare in patria.

«Confermiamo la nostra amicizia per l'India, il suo popolo, il suo governo. E diamo il benvenuto al marò Girone che sarà con noi il 2 giugno». Lo scrive il premier Matteo Renzi in un tweet.

«Felicissima!!!Finalmente insieme!!», scrive Vania Ardito, moglie del fuciliere Salvatore Girone, che ha modificato il proprio stato su whatsapp, dopo la notizia che  la Corte Suprema indiana ha accettato di rendere immediatamente esecutivo l'ordine del Tribunale arbitrale internazionale dell'Aja di far rientrare in Italia il fuciliere di Girone per tutta la durata del procedimento arbitrale. Al suo stato Vania Ardito aggiunge anche la emoticon di una famiglia: un uomo, una donna e due bambini, proprio come il proprio nucleo famigliare.

Anche la Farnesina ha accolto con soddisfazione la decisione odierna della Corte Suprema indiana, come richiesto nei giorni scorsi dall'Italia.

All'inizio della seduta i legali italiani hanno letto l'ordine firmato il 29 aprile dai giudici del Tribunale dell'Aja in cui si disponeva la modifica delle condizioni della libertà provvisoria di Girone ed il suo rimpatrio provvisorio. Si chiedeva inoltre che Italia ed India cooperassero per rendere effettiva la decisione attraverso la Corte Suprema indiana.

L'avvocato Suhail Dutt ha poi ricordato le condizioni che il governo italiano era pronto ad accettare per il rientro del militare (tra cui alcune garanzie, la firma periodica presso la polizia, divieto di lasciare il territorio nazionale, lettera di garanzia firmata dall'ambasciatore e rapporto trimestrale alle autorità indiane). È intervenuto quindi per il governo indiano l'Additional Sollicitor General, P.S. Narasimha, il quale ha sottolineato che nell'ordine dell'Aja si precisa che «i due Fucilieri di Marina italiani rimangono sotto l'autorità della Corte Suprema indiana» e che «questo sarà così anche durante la loro permanenza in Italia».

Il magistrato indiano ha elencato comunque altre quattro condizioni aggiuntive, contenute in un'istanza, con l'accettazione delle quali «l'India appoggia la richiesta italiana sulla base di considerazioni umanitarie».-

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