N'DJAMENA. I sanguinari terroristi islamici di Boko Haram e l'Isis hanno «rapporti crescenti» e «legami sempre più profondi»: lo sostiene il generale americano Donald Bolduc, comandante delle operazioni speciali in Africa, in visita nel Ciad, Paese che da tempo è alle prese con un'offensiva della setta nigeriana, che spesso sconfina nei Paesi vicini.
Secondo il gen. Bolduc, Boko Haram e gli uomini di al Baghdadi chiaramente condividono tattiche, tecniche e procedure« terroristici, dalle complicate imboscate ai complessi attacchi agli alberghi, dalla scelta degli esplosivi alla tecnica delle bombe nascoste lungo le strade. Lo scorso anno i terroristi nigeriani avevano dichiarato la loro sottomissione al »Califfato«, ma il rapporto fra le due enità non è mai stato chiaro.
Un legame chiaro, invece, secondo Bolduc, è un indicato da un recente sequestro di armi inviate dalla Libia alla regione del Lago Ciad e destinate a Boko Haram: armi leggere in prevalenza, ma anche mitragliatrici. Secondo il militare americano, sono state chiaramente inviate dall'Isis, che in Libia si sta espandendo strategicamente in Libia, con un occhio rivolto all'Europa, a nord, e uno all'Africa. Bolduc ha definito la regione del Lago Ciad (fra Nigeria, Niger e Ciad e Camerun, la »Ground Zero« della lotta al terrorismo in Africa. Il Ciad è stato visitato in questi giorni oltre che dal gen. Bolduc, anche dall'ambasciatrice americana all'Onu, Samantha Power.
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