
BRUXELLES. Parigi e Bruxelles tirano finalmente un sospiro di sollievo. Anche se conferme ufficiali alle informazioni di Rtbf e Vrt non sono ancora arrivate, i 'pezzi da 90' dietro gli attentati che hanno lasciato dietro di loro 162 vittime sono finiti dietro le sbarre: Mohammed Abrini, il complice di Salah Abdelsam a Parigi, rivelatosi essere anche «l'uomo col cappello» dell'aeroporto di Bruxelles, è stato arrestato.
Non da solo, ma insieme a Osama Krayem, il 'quarto uomò anche lui già ricercato per Parigi e che si è assicurato che Khalid El Bakraoui si facesse esplodere nella metro Maelbeek. E, secondo politico.eu, ad Abu Amrid, nome finora ignoto ma che sarebbe la vera 'mentè dietro gli attacchi. Abrini, come Salah, è stato 'beccatò a due passi da casa, in square Albert 1 ad Anderlecht, quartiere di Bruxelles a pochi passi dalla Gare du Midi e da Molenbeek.
Una lunga caccia che, dopo le critiche, ha ridato lustro all'immagine dell'intelligence belga, di cui l'ultima calcolata mossa è stata ieri la diffusione da parte della Procura federale belga del percorso del 'terzo uomò dall'aeroporto sino in centro città: forse per far compiere un passo falso ad Abrini e ai suoi complici, facendoli credere 'al sicurò e non identificati.
La svolta nelle indagini - per una volta non trapelate in anticipo sui media - è arrivata con l'identificazione di diverse tracce di dna nel covo di Schaerbeek da cui sono partiti i kamikaze per Zaventem. Proprio qui è stato ritrovato quello di Abrini e anche quello di Krayem. L'operazione, dalle immagini trapelate sui social, è stata chirurgica: uomini e auto in borghese delle forze speciali hanno messo a terra e bloccato Abrini per strada.
Quel che emerge con chiarezza, però, è lo strettissimo legame tra gli attentati di Parigi e Bruxelles, e lo sfruttamento della crisi dei migranti in Grecia per poter far entrare indisturbati dalla Siria in Europa i 'foreign fighters' dell'Isis: di fatto un'unica cellula, con diversi attori ma una sola regia, che dopo aver massacrato 132 persone il 13 novembre, ha potuto colpire di nuovo il 22 marzo, uccidendone altre 32. E che, se non ci fossestata la sparatoria di Forest e l'arresto di Salah, avrebbe forse fatto salire ancora il bilancio di sangue.
Salah era stato a Budapest alla stazione di Keleti a recuperare due uomini, di cui uno era Mohammed Belkaid, l'algerino ucciso a Forest che usava il falso nome di Samir Bouzid ed è stato coinvolto a Parigi. E l'altro era Najim Laachraoui, alias Soufiane Kayal, kamikaze di Zaventem e basista in Parigi. Abrini aveva invece accompagnato l'amico d'infanziaS alah a Parigi l'11 novembre, alla guida della Clio nera usata per gli attacchi.
Ricercato, mai preso, passa in azione in prima persona a Bruxelles dove diventa «l'uomo col cappello», che veste insieme a grossi occhiali per dissimulare il suo volto che, sapeva, era noto: aspetta che Laachraoui e Ibrahim El Bakraoui si facciano esplodere, e se ne va, indisturbato, percorrendo a piedi oltre 10 chilometri.
Krayem, la cui foto diffusa sui media lo ritrae in mimetica, kalashnikov in mano e bandiera nera dell'Isis sullo sfondo, entra in Europa via Leros con un falso passaporto siriano a nome di Naim Al Hamed insieme ad Amine Choukri, arrestato insieme a Salah e che Salah va a prendere in ottobre in Germania. Ha un ruolo in Parigi ed è l'uomo che si occupa dello 'shopping' a Bruxelles: acquista, ripreso dalle camere di sorveglianza del centralissimo centro commerciale City2, i borsoni utilizzati per le bombe. E sempre lui è il 'quarto uomò che, alla stazione della metropolitana Pètillon, è ripreso di nuovo dalle telecamere che 'monitoravanò Khalid, che quattro fermate dopo si farà saltare in aria a Maelbeek.
8 Commenti
daniele
08/04/2016 18:58
Buttate la chiave
carlo maggiore
08/04/2016 19:52
sedia elettrica!
Gir
08/04/2016 21:25
Devono sentirsi braccati ,stanati e presi con la condizione di essere mesi con il viso a terra e con le manette ai polsi. Questo é il risultato di una non integrazione sociale. Però specifichiamo Sono loro a non volersi integrare perché vogliono avere e sottolineo portare con se tutti i loro usi e costumi. Si devono adattare e basta se vogliono una vita europea. Altrimenti si stiano dove stanno !!!!! Se penso che in Egitto solo per un una catenina con crocifisso mi è stato negato alla visione per non turbare gli indigeni, altro che moschee da fare costruire
Giuseppe
08/04/2016 21:45
Ma da quanto tempo i giornali dicono che e' stato preso l'uomo con il cappello? lo avevano pure identificato con uno che non c'entrava niente, un giornalista.
Giuseppe
08/04/2016 21:51
x gir: ma veramente proprio in egitto c'e' la caccia alle streghe contro i musulmani. chi e' sospettato di essere vicino ai fratelli musulmani (che non sono terroristi) fa spesso una brutta fine. pensa al povero regeni accusato dai depistaggi interessati di essere vicino ai fratelli musulmani. pensa alla fine che ha fatto quel ragazzo che aveva l'unica colpa di dare voce alle opposizioni (sia sindacati, sia studenti, sia musulmani). di certo giulio regeni non e' stato ucciso dai fratelli musulmani e affini.
Giacomo
08/04/2016 22:27
Bisogna applicare indistintamente per i terroristi l' Articolo 280-quarto comma, senza sconti di pena.
angelo2
08/04/2016 23:53
Prima di commentare qualsiasi articolo sul terrorismo,ognuno di noi dovrebbe farsi un'idea di cosa sia la guerra in atto,consiglierei di cominciare a leggere le testimonianze di Tiziano Terzani profondo e vero conoscitore delle dinamiche umane,voce che ormai manca ,ma sempre inascoltato.E poi cominciare a farsi un'idea propria,dopo aver fatto qualche viaggio ,in Siria e altri territori caldi,ed essersi schiodato dalla poltrona di casa,dove le bombe i bambini le sentono cadere quasi quotidianamente,bombe occidentali purtroppo.
vali
09/04/2016 08:42
Tutti dentro...Ma purtroppo i seguaci saranno già pronti ad altri attentati