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Migranti, parte il piano Ue-Turchia per limitare gli arrivi: al via primi rinvii

Tra pesanti misure di sicurezza, all'alba di oggi 135 migranti sono stati scortati su due piccoli traghetti dagli agenti della agenzia europea di protezione delle frontiere Frontex

ATENE. La polizia sull'isola greca di Lesbo ha cominciato a mettere migranti e rifugiati su imbarcazioni dirette in Turchia, i primi rinvii nell'ambito dell'accordo tra Ue e Ankara per limitare gli arrivi in Europa. Tra pesanti misure di sicurezza, all'alba di oggi 135 migranti sono stati scortati su due piccoli traghetti dagli agenti della agenzia europea di protezione delle frontiere Frontex. Circa 4.000 immigrati sono trattenuti sull'isola greca dall'entrata in vigore il 20 marzo dell'accordo tra Bruxelles e la Turchia.

Ore prima sulla vicina isola di Chio la polizia antisommossa si è scontrata con residenti locali durante una protesta contro le deportazioni lì pianificate. "Questo è il primo giorno di tempi molto duri per i diritti dei rifugiati. Nonostante le gravi lacune legali e la mancanza di un'adeguata protezione in Turchia, l'Ue sta andando avanti in un accordo pericoloso", afferma Giorgos Kosmopoulos di Amnesty International in Grecia.

L'operazione è stata supervisionata da un tenente generale del polizia greca, che non ha fornito dettagli immediati sulla nazionalità dei migranti deportati.

È approdata nella località turca di Dikili, nella provincia egea di Smirne, la prima imbarcazione con a bordo migranti rinviati da Lesbo. Il mezzo era partito all'alba dall'isola, scortato da imponenti misure di sicurezza.

In base all'accordo, duramente criticato dalle organizzazioni non governative, tra cui l'Unhcr e Amnesty International, i rimpatri riguarderanno solo quelli che non hanno richiesto asilo o la cui richiesta è stata dichiarata inammissibile.

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