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India, decapitato un bimbo di 4 anni in sacrificio alla dea Kali

Folla ha poi tentato di bruciare vivo lo 'stregone'

NEW DELHI.  Orrore in India all'ombra della superstizione e del culto delle divinità: Sagar, un bambino di appena quattro anni, è stato decapitato da un sedicente stregone  che ha 'offertò il suo sangue innocente alla dea hindu Kali in cambio di «poteri divini» e «ricchezza».

Il nuovo agghiacciante episodio di 'sacrificio umano' è avvenuto ieri nel villaggio di Pokur, nello stato dell'Andhra Pradesh. Lo 'stregonè, il 35 enne Tirumala Rao, ha rapito il piccolo, l'ha ucciso, strangolandolo, per poi decapitarlo raccogliendo il suo sangue in una bottiglia per offrirlo alla dea. Una folla di abitanti del villaggio di fronte al gesto raccapricciante - riferisce il quotidiano The Times of India - ha catturato lo 'stregonè, l'ha legato ad un albero, ha cosparso i suoi abiti di cherosene e gli ha dato fuoco.

L'uomo è stato però salvato da un gruppo di anziani del villaggio che lo ha condotto, in fin di vita, all'ospedale. Il cadavere senza testa del piccolo - hanno poi reso noto gli inquirenti che indagano sul caso - è stato trovato a casa dell'uomo. Non è la prima volta che, in nome della religione e del culto delle divinità, in India avvengono sacrifici umani che spesso vedono protagonisti i bambini.

Solo qualche mese fa, nel maggio scorso, una folla inferocita aveva linciato un uomo accusato di aver decapitato un bambino di cinque anni, in una piantagione di tè nel distretto di Sonitpu, nello Stato di Assam. Il bambino era stato ucciso, a colpi di machete, dal tantrico Nanu Mirdha che, dopo averlo attratto nel tempio - secondo quanto riferirono all'epoca fonti della polizia - lo decapitò con una «arma bianca». Mirdha era poi uscito dall'edificio religioso con aria di sfida nei confronti della gente che stava accorrendo. Anche lui fu linciato.

Solo un anno fa un altro caso, questa volta nello stato di Orissa, aveva lasciato sgomenti: con la scusa di allontanare gli effetti malefici del diavolo, quattro uomini avevano sequestrato un bambino di sette anni a cui avevano tagliato la lingua ed  avevano gettato il corpo in uno stagno. Il sacrificio di bambini è una pratica che trova ancora adepti tra le pieghe dell'ignoranza e della povertà ed a volte
anche per mano degli stessi genitori. Una coppia in un villaggio povero dello stato dell'Uttar Pradesh cinque anni fa «sacrificato» la figlia di 4 anni a una divinità locale per diventare «ricchi».

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