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Greenpeace India non riceverà più fondi dall'estero

Il ministero dell'Interno, che già aveva sospeso provvisoriamente il trasferimento di fondi stranieri alla ong Ambientalista, ha ribadito che «Greenpeace ha continuato a violare le norme della legge che regola i contributi stranieri (Fcra)» e per questo ora il divieto diventa definitivo

NEW DELHI. Il governo indiano ha disposto la cancellazione di Greenpeace India dalla lista delle organizzazioni non governative che possono ricevere fondi dall'estero. Lo scrive oggi tutta la stampa indiana.

Il ministero dell'Interno, che già aveva sospeso provvisoriamente il trasferimento di fondi stranieri alla ong Ambientalista, ha ribadito che «Greenpeace ha continuato a violare le norme della legge che regola i contributi stranieri (Fcra)» e per questo ora il divieto diventa definitivo. Da parte sua, Greenpeace ha ribadito in un comunicato che «continuerà le sue campagna» nonostante «il violento attacco del governo al diritto della comunità al dissenso».

In gennaio le autorità di Delhi hanno impedito a una responsabile dell'organismo, Priya Pillai, di salire su un aereo in partenza per Londra dove doveva rivolgersi a un gruppo di parlamentari britannici per denunciare progetti indiani dannosi all'ambiente. In quella occasione il ministero dell'Interno accusò la militante di «attività anti indiane». A metà aprile il ministero dell'Interno aveva bloccato temporaneamente i conti di Greenpeace India, che però sono successivamente stati sbloccati da una sentenza giudiziaria.

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