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Grecia: banche chiuse, sì al referendum popolare contro le richieste dell'Unione Europea

ATENE.  Domani la Borsa di Atene resterà chiusa e le banche non riapriranno i battenti per almeno una settimana. Lo ha annunciato il premier greco Alexis Tsipras. L'obiettivo è quello di evitare il collasso finanziario. Una maniera per sostenere, ancora una volta l'irreversibilità della moneta unica. Si tratta per il momento dell'unico elemento distensivo in un braccio di ferro fra Grecia e creditori internazionali che non mostra cali di intensità. Il governo greco, infatti, aveva chiesto espressamente alla Bce di non ritirare il sostegno finanziario alle banche greche e almeno su questo, è stato soddisfatto.

L'ansia del Paese si misura, infatti, nelle file davanti ai pochi bancomat che ancora erogano denaro, dopo che solo sabato sono stati prelevati 700 milioni di euro Il sostegno di liquidità fornito dalla Bce è l'ultimo canale di accesso ai finanziamenti ed è diventato sempre più vitale via via che cresceva l'emorragia di depositi dalle banche. Tanto che su richiesta della Banca di Grecia la Bce ha dovuto ripetutamente aumentare il suo ammontare fino agli attuali 89 miliardi di euro.

Inoltre, la Bce esercita la vigilanza diretta sulle quattro maggiori banche del paese: Alpha bank, Banca del Pireo, Banca nazionale di Grecia ed Eurobank. Sarà quindi essa stessa a stabilire se dispongano del pre-requisito indispensabile della solvibilità per continuare ad avere accesso ai fondi.

In questo clima ad alta tensione il Parlamento greco infatti ha dato il via libera al referendum con cui il governo guidato da Alexis Tsipras farà decidere ai cittadini, il 5 luglio, se accettare o respingere le proposte di accordo. Il ricorso al referendum è stato sostenuto da 178 voti e bocciato da 120. A favore anche il partito di estrema destra Alba Dorata, oltre alle due formazioni di governo Syriza e Anel. Contro hanno votato i partiti europeisti - i conservatori di Nuova Democrazia, i socialisti del Pasok e il partito di centro sinistra To Potami - oltre al partito comunista Kke.Le banche greche e la Borsa di Atene rimarranno chiuse domani. Lo ha deciso il governo durante una riunione d'urgenza. La chiusura potrebbe protrarsi fino a domenica, quando si terrà il referendum sul piano Ue. La possibilità era stata anticipata dal ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis. La Bce ha intanto smentito le voci secondo cui sarebbe stata sul punto di mettere fine ai prestiti di emergenza concessi alle banche elleniche. Il governatore Mario Draghi ci tiene a far sapere che la Banca centrale sostiene l'impegno dei paesi Ue per far fronte alla crisi greca. «Continuiamo a lavorare strettamente con la Banca di Grecia e sosteniamo fortemente l'impegno degli stati membri ad agire per affrontare la fragilità delle economie dell'area euro».

Per dare sostegno alla sua posizione la Bce ha deciso di non ritirare la liquidità d'emergenza concessa al sistema creditizio ellenico  Il Governatore della Banca centrale greca Yannis Stournaras, dichiara: «La Banca di Grecia, come membro dell'Eurosistema, prenderà tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità finanziaria per i cittadini greci in queste difficili circostanze».«Il referendum non riguarda una rottura con l'Europa», ha detto Tsipras rivolgendosi all'aula. Il referendum di domenica prossima ci sarà, «che lo vogliano o meno i nostri partner». «Difenderemo la democrazia, la sovranità popolare e i valori fondamentali dell'Europa», ha dichiarato Tsipras, citato dall'agenzia Ana, aggiungendo di non dover certo chiedere il permesso al ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble o al capo dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.

La decisione del Parlamento è arrivata dopo una giornata ad altissima tensione in cui Dijsselbloem ha confermato che l'attuale programma di aiuti scadrà il 30 giugno. Vuol dire che da mercoledì la Grecia sarà ufficialmente in default.  Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis non perde comunque la speranza di arrivare a un'intesa in extremis: «Angela Merkel - ha dichiarato in un'intervista alla Bild - ha le chiavi per un accordo immediato. Spero le usi».

Il ministro greco ha poi rilanciato la sua idea che la Bce giri direttamente al Fondo monetario gli interessi incassati dal collocamento dei bond greci nel 2014: «Noi abbiamo un credito e un debito simili con gli stessi creditori della Troika: perchè non possono spostare quei soldi tra di loro, da una tasca all'altra?». Intanto non nasconde la propria delusione il direttore del Fmi, Christine Lagarde che però si dice pronta a proseguire il confronto: «Continuo a credere che un approccio equilibrato è richiesto per aiutare la ripresa della stabilità economica e della crescita della Grecia».

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