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Corea del Sud, sale a 11 il numero delle vittime del Mers

A causa dei rischi della sindrome respiratoria del Medio oriente, le autorità sanitarie hanno disposto la chiusura di una seconda clinica, Medi Heal Hospital, con personale, pazienti e visitatori costretti alla quarantena

TOKYO. Le vittime del virus Mers in Corea del Sud sono salite a quota 11, mentre, dopo i quattro nuovi casi accertati, i contagiati si sono attestati al totale di 126, tutti a seguito di un contatto diretto in ospedale. A causa dei rischi della sindrome respiratoria del Medio oriente, le autorità sanitarie hanno disposto la chiusura di una seconda clinica, Medi Heal Hospital, con personale, pazienti e visitatori costretti alla quarantena.

La decisione di chiudere la struttura, riferiscono i media locali, è stata presa dopo che uno dei pazienti positivi alla Mers vi si era recato presentando già sintomi gravi. Più di 3.800 persone erano in isolamento per il sospetto contagio dopo essere stati a contatto con un paziente Mers o per una visita fatta agli ospedali interessati dal virus. Il numero, tuttavia, è sceso ora a 3.680 unità, segnando il primo calo da quando l'epidemia è stata inizialmente confermata il 20 maggio. Un fenomeno che lascia ipotizzare alle autorità sanitarie il superamento del picco dell'infezione: sono 1.249 le persone che fino a questa mattina hanno superato la fase di quarantena, con il virus che ha una periodo di incubazione di 14 giorni. La situazione resta sempre difficile. Ieri, la Bank of Korea (BoK) ha tagliato i tassi di interesse ai minimi storici (da 1,75% a 1,5%) per i timori che il focolaio Mers possa frenare la crescita e i consumi. Mercoledì la presidente Park Geun-hye ha comunicato di aver annullato il suo viaggio negli Usa al fine di affrontare la situazione. La diffusione della sindrome respiratoria del Medio Oriente in Corea del Sud non ha raggiunto il Giappone, dove una società specializzata nelle mascherine ha annunciato il tutto esaurito.

Nippon Clever, con sede nella prefettura di Aichi, ha detto che le vendite delle mascherine Pittarich sono cresciute di 10 volte su base annua: sono ricercatissime, soprattutto in Corea del Sud e Cina, perchè capaci di evitare l'elettricità statica che potrebbe attirare i virus. La produzione giornaliera di
10.000 pezzi, fatti a mano, non soddisfa la domanda malgrado la piena operatività di sette giorni su sette e il personale aggiuntivo. La confezione di 50 mascherine costa 12.980 yen (90 euro circa), ma c'è anche la possibilità - si legge sul sito - di ordinarle «su misura», adattate al proprio viso.

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