Lunedì 23 Dicembre 2024

Strage di Tunisi, un arresto in Italia
Era arrivato in Sicilia su un barcone

MILANO. Un cittadino nordafricano di 22 anni, presumibilmente marocchino, è stato arrestato nel Milanese perchè ritenuto coinvolto nella strage al Museo del Bardo a Tunisi. Si chiama Touil Abdelmajid, ed era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone. Il marocchino arrestato era ricercato a livello internazionale dalle autorità Tunisine che lo ritengono coinvolto nell'attentato costato la vita a 24 persone, tra cui quattro italiane. È stato catturato dalla Digos a Gaggiano (Milano) ieri sera. È stato arrestato dalla Digos della Polizia e dal Ros dei Carabinieri il giovane marocchino ritenuto coinvolto nella strage al Museo del Bardo a Tunisi. È stato bloccato in esecuzione di un mandato di cattura internazionale dell'autorità giudiziaria tunisina con le accuse di omicidio, sequestro di persona a mano armata e adesione a una organizzazione terroristica. Il marocchino arrestato a Gaggiano, nel Milanese, in quanto ritenuto del gruppo che ha messo a segno l'attentato al museo del Bardo è irregolare ed è stato trovato in un'operazione congiunta di Ros e Digos presso dei parenti che invece hanno un permesso di soggiorno. Carabinieri e polizia hanno eseguito un provvedimento dell'Autorità giudiziaria tunisina. Dopo essere sbarcato il 17 febbraio scorso, aveva ricevuto un'ordine di espulsione. È questa l'unica traccia del presunto terrorista in Italia. Secondo le accuse e la ricostruzione degli investigatori Touil Abdelmajid sarebbe poi tornato nel proprio Paese per compiere l'attentato del 18 marzo. Il 22enne è stato preso in un appartamento di in una palazzina in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) che condivideva con madre e due fratelli. Dalla Procura di Tunisi il 22enne marocchino arrestato è ritenuto responsabile della pianificazione e dell'esecuzione materiale dell'attentato al Bardo. In casa sua, in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) gli investigatori della Digos hanno trovato e sequestrato del materiale che sarà analizzato dall'intelligence.

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