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Pakistan, attentato contro un autobus: 41 le vittime

Sei uomini armati di pistola sono saliti sull'autobus e hanno sparato alla testa dei passeggeri assicurandosi che nessuno rimanesse vivo. Lo hanno detto testimoni della strage ai giornalisti. Tra i passeggeri non c'erano bambini.

ISLAMABAD.  Almeno 41 persone sono state uccise oggi in un attentato contro un autobus a Karachi, nel sud del Pakistan. Le vittime appartengono alla minoranza sciita.

A bordo del mezzo c'erano dalle 50 alle 60 persone appartenenti alla piccola setta degli ismaeliti. Erano diretti in una moschea. Gli assalitori, giunti con motociclette, sono saliti a bordo del bus e hanno aperto il fuoco contro i passeggeri, secondo quanto riferito dal commissario di polizia Nadim Ahmad Khan. Tra le vittime ci sono 16 donne.  Gli ismaeliti sono una piccola comunità di fede sciita che hanno come leader spirituale il principe Karim Aga Khan IV. La maggioranza di loro vive nelle vallate himalayane della provincia di Gilgit Baltistan, verso il confine con la Cina e, in parte, anche nella metropoli di Karachi.

I talebani del principale gruppo armato pachistano del Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp) hanno rivendicato l'attentato contro un bus di sciiti avvenuto stamane a Karachi. Lo riportano i media locali. Il bilancio è intanto salito a 43 morti e 13 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.

Sei uomini armati di pistola sono saliti sull'autobus e hanno sparato alla testa dei passeggeri assicurandosi che nessuno rimanesse vivo. Lo hanno detto testimoni della strage ai giornalisti. Tra i passeggeri non c'erano bambini.

 

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