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Lotta allo smog, Cina lavora a mega impianto solare sullo spazio

I «pannelli spaziali» secondo Duan Baoyan dell'Accademia cinese di Ingegneria (CAE) «possono generare energia dieci volte superiore a quelli sulla terra

PECHINO. Nella sfida per abbattere l'inquinamento, tagliare la CO2 e affrontare la crisi energetica lo spazio è la nuova frontiera. È dagli anni Settanta che si fanno ricerche per realizzare una stazione nello spazio per l'uso di energia solare sulla terra ma ora scienziati cinesi stanno ragionando sull'idea di costruire un super impianto fotovoltaico in orbita, a 36.000 km sopra la Terra: 12 volte più grande di piazza Tienanmen a Pechino e quasi due volte il Central Park di New York. Lo scrive l'Accademia cinese delle Scienze sul proprio sito on line. L'elettricità generata sarebbe convertita in microonde o laser e trasmessa ad un collettore sulla Terra. Il meccanismo è simile a quello descritto dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov nel libro «Reason», del 1941. Wang Xiji, 93 anni, dell'Accademia Cinese delle Scienze (CAS) e membro dell'Accademia Internazionale di Astronautica spiega che «una stazione spaziale solare redditizia dovrebbe avere una superficie di pannelli di 5 o 6 km quadrati» e che «senza il ciclo terrestre 'giorno-nottè, l'energia sarebbe raccolta il 99% del tempo».

I «pannelli spaziali» secondo Duan Baoyan dell'Accademia cinese di Ingegneria (CAE) «possono generare energia dieci volte superiore a quelli sulla terra per unità di superficie, risolvendo così la crisi energetica». Per Wang, infatti, «il mondo si bloccherà quando i combustibili fossili non potranno più sostenere lo sviluppo. Dobbiamo portare nello spazio la tecnologia solare prima di allora». Così alcuni scienziati e ingegneri spaziali del CAS, hanno scritto nel 2010 un rapporto secondo cui la Cina dovrebbe costruire una centrale solare sperimentale nello spazio entro il 2030, e una centrale commercialmente attiva entro il 2050. Inoltre, «una centrale commercialmente valida, dovrebbe pesare più di 10.000 tonnellate e pochi razzi sopportano un carico di oltre 100 tonnellate». Wang che ha progettato, 40 anni fa, il primo razzo cinese ribadisce: «Abbiamo bisogno di pannelli solari sottili e leggeri con un peso inferiore a 200 grammi per metro quadrato». Per gli scienziati, «una centrale solare spaziale redditizia potrà esserci quando l'efficienza della potenza di trasmissione senza fili raggiungerà circa il 50 per cento». Wang Xiji conclude che «quando l'energia solare dallo spazio diventerà la nostra energia primaria, la gente non dovrà più preoccuparsi dello smog e dell'effetto serra».

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