IL CAIRO. Una «enorme esplosione» è avvenuta nei pressi di un'installazione delle forze di sicurezza egiziane nel Sinai: lo riferisce un tweet del quotidiano governativo Al Ahram. Fonti locali precisano che si tratta di un'autobomba guidata da un kamikaze e che l'attentato compiuto ad Arish è stato rivendicato da un gruppo alleato dell'Isis. Il Dipartimento della Sanità ha annunciato la morte di un civile e fonti locali parlano di almeno 25 feriti di cui 15 (tutte reclute di polizia) «gravi». Nella rivendicazione rilanciata con un tweet, lo «Stato del Sinai» (gli ex «Ansar Bait al-Maqdis») sostiene che «un leone dello Stato islamico a bordo della sua autobomba ha aiutato a distruggere un campo della sicurezza centrale», la polizia, «causando decine di morti e feriti nel quartiere di el Massaid nell'ovest di Arish», nel Sinai nord-occidentale, sulla costa. Ieri i media egiziani segnalavano un'esplosione «davanti» a un negozio della compagnia di telecomunicazioni emiratina Etilsat ad Alessandria d'Egitto. Nelle settimane scorse e negli ultimi giorni,ordigni rudimentali hanno colpito altri interessi stranieri: negozi di telefonia, fast food, una banca e un supermercato. Per esperti citati da un autorevole sito, si tratta di una strategia per a scoraggiare gli investimenti esteri proprio in vista della Conferenza di Sharm El-Sheikh che punta invece ad attrarli in Egitto. Due giorni fa, invece, un ordigno rudimentale è stato disinnescato nei pressi dell'abitazione del nuovo ministro dell'Interno egiziano Magdi Abdel Ghaffar, nominato appena giovedì. Nell'ambito di un rimpasto di governo, Ghaffar è subentrato a Mohamed Ibrahim messo sotto pressione da una serie di attacchi e attentati di matrice islamista. Lo stesso Ibrahim era sopravvissuto ad un'autobomba nel settembre 2013 rivendicata da un'organizzazione terroristica ora alleata dell'Isis.