ABADAM. Ancora una strage. La turbolenta zona al confine tra Niger, Nigeria, Camerun e Ciad - al centro nelle ultime settimane delle violente incursioni dei Boko Haram e dei raid della forza militare internazionale panafricana anti-jihadista - è stata teatro oggi di un nuovo massacro di civili e di miliziani. Abadam, un villaggio nel sud del Niger, è stato colpito in un raid effettuato da un aereo non identificato che ha sganciato alcuni ordigni. Fonti ufficiali alla Bbc online parlano di una strage con almeno 37 persone uccise.
Nelle stesse ore, a diversi chilometri di distanza, ma dall'altra parte del confine, i militari nigeriani compivano un pesante blitz a Monguno contro i Boko Haram uccidendone più di trecento. Nell'operazione lanciata contro gli integralisti islamici - che vogliono creare un Califfato nell'Africa centrale - due soldati sono morti e una decina sono rimasti feriti. Numerosi i jihadisti catturati e le armi sequestrate, ha riferito il portavoce dei militari di Abuja Chris Olukolade. Un bilancio - continua la Bbc - che però al momento non può essere verificato da fonti giornalistiche indipendenti.
Ma aldilà del raid contro i Boko Haram, è il massacro di civili nel confinante Niger che lascia aperti molti interrogativi. Il vicesindaco di Abadam, Ibrahim Ari, ha infatti raccontato che un aereo avrebbe sganciato tre bombe, una delle quali ha colpito un gruppo di persone che stavano celebrando un funerale di fronte all'abitazione di un capo locale. Oltre alle 37 vittime almeno altre venti sono rimaste ferite nella carneficina. Al momento non è chiaro chi abbia compiuto il raid, ma Nigeria, Niger e Ciad - impegnate in un'operazione di contrasto ai miliziani - si sono subito affrettate a negare un loro possibile coinvolgimento.
Organizzazioni non governative hanno denunciato da tempo l'efferatezza delle azioni compiute dai miliziani Boko Haram in tutti questi anni, ma allo stesso tempo hanno criticato anche la mano dura usata dagli stessi militari nel reprimere il gruppo terrorista. Intanto risale a ieri il nuovo monito lanciato in un video da Abu Bakr Shekau, leader dei Boko Haram in vista delle elezioni presidenziali e legislative che si svolgeranno in Nigeria il prossimo 28 marzo. Le consultazioni - ha avvertito - «non si svolgeranno in un clima pacifico, anche se ciò dovesse costarci la vita». Il messaggio video - ha riferito Rita Katz, direttrice del Site, il gruppo che monitora i siti jihadisti - è stato diffuso via twitter. E secondo alcuni analisti ciò dimostrerebbe l'evoluzione della propaganda portata avanti dagli integralisti nigeriani che hanno così affinato le loro capacità comunicative. Proprio come hanno fatto gli stessi tagliagole dell'Isis. Non è un caso infatti che Shekau, nella sua folle lotta contro l'educazione occidentale, chiese, moschee, militari e civili, dica di ispirarsi proprio al capo dei miliziani dello Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi.
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