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Feriti due contractor americani in Arabia Saudita

I due contractor sono stati ricoverati in ospedale e le loro condizioni sono stabili.

DUBAI.  Due contractor Usa sono rimasti feriti in un agguato in Arabia Saudita. Lo ha detto l'azienda per la quale lavoravano, la Vinnell Arabia. I due contractor sono stati ricoverati in ospedale e le loro condizioni sono stabili.

Secondo l'agenzia Saudi Press Agency, i due americani sono stati colpiti da un uomo armato non identificato. A ottobre, un altro contractor della Vinnell era rimasto ucciso da uomo con la doppia nazionalità saudita e americana che era stato licenziato dall'azienda poco prima.

MISTERO SUL CONTRACTOR MORTO VENERDI'. Le autorità saudite lo hanno definito un suicidio. Ma la famiglia di Christopher Cramer, il contractor della difesa americano trovato morto venerdì fuori dal suo albergo in Arabia Saudita, non ci crede: non e' possibile che si sia tolto la vita buttandosi dalla finestra. E' piu' probabile che sia stato ucciso per essere stato considerato una minaccia a un redditizio accordo sulle armi.

Il corpo di Cramer resta al momento in Arabia Saudita mentre le indagini vanno avanti. Con il passare delle ore pero' il 'giallo' sembra infittirsi, mentre oggi altri contractor americani sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco nella provincia orientale di Al-Ahsa. Qualche ora prima della sua morte Cramer avrebbe inviato un messaggio a un suo amico negli Stati Uniti. ''Sono all'hotel Maramik Tabuk. Temo che stanotte mi succederà qualcosa di brutto. Per favore contatta il Dipartimento di stato'', afferma il contractor nel messaggio, fornendo anche il suo numero di stanza, 315. Dal suo cellulare sono partite fra le 2.40 e le 2.48 del mattino americane anche altre tre chiamate, rivolte ai suoi avvocati negli Stati Uniti. I messaggi lasciati nelle loro segreterie erano dello stesso tono. Le autorita' americane non hanno commentato la causa della morte di Cramer in attesa dei risultati delle indagini in corso da parte della polizia saudita. ''Quello che sappiamo ora e' che il Dipartimento di Stato e l'Fbi sono con le mani in mano aspettando le indagini'' mette in evidenza Christopher Arsenault, suo nipote.

La tesi della famiglia e' quella dell'omicidio. Cramer è andato in Arabia Saudita per risolvere un problema legato al sistema di missili Tow che Kollsman, la società per la quale lavorava, aveva venduto a un cliente saudita. ''La societa' saudita'', Global Defense Systems, ''si lamentava che il sistema non funzionava. E' stato mandato sul posto per vedere se poteva dimostrare che lo stavano usando in modo non corretto'', mette in evidenza Noah Mandell, legale della famiglia che precisa anche come sia probabile che il sistema fosse stato sabotato prima dell'arrivo di Cramer e del suo collega in Arabia Saudita agli inizi di gennaio.

Cramer ha aiutato la societa' saudita e ha dimostrato che ''tutto funzionava e funzionava correttamente'', spiega Clarck Friese, portavoce di Kollsman. Il contractor avrebbe infatti pubblicato anche un video per dimostrare il funzionamento. I messaggi inviati da Cramer alla famiglia indicano pero' che altre tecnologie in possesso della societa' saudita erano in condizioni non adeguate. E che - aggiunge Mandell - Global Defense Systems voleva che il sistema di missili acquistato non funzionasse così da poter recuperare alcuni dei fondi spesi e poter avere un nuovo sistema, mantenendo quello che non funzionava.

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