NEW YORK. E' naufragata la risoluzione palestinese per la fine dell'occupazione israeliana in Cisgiordania entro tre anni. Il documento che l'Anp aveva spinto perchè fosse messo ai voti entro l'anno ha raccolto solo otto sì, uno in meno del minimo di nove necessario per l'adozione. Due i voti contrari (Stati Uniti e Australia), cinque le astensioni. Tre membri permanenti - Cina, Russia e Francia - hanno votato a favore, con la Gran Bretagna astenuta.
Se la risoluzione avesse ottenuto i nove si necessari, gli Stati Uniti, solido alleato di Israele nonostante le difficoltà di Washington con il premier Benjamin Nethanyhau, avrebbero usato il veto. Non è stato necessario.
"Soddisfazione" è stata espressa da Israele: "Tutti gli israeliani che vogliono la pace con i vicini non possono che essere soddisfatti del risultato di questo voto", ha detto il vice ministro degli esteri israeliano Tzahi Hanegbi alla radio pubblica.
Il negoziatore-capo palestinese, Saeb Erekat, ha annunciato che i palestinesi adiranno la Corte penale internazionale (Cpi). La leadership politica palestinese è stata convocata per oggi, mercoledì, a Ramallah per una seduta straordinaria ed in serata è atteso un discorso alla nazione del presidente Abu Mazen in occasione del 50/o anniversario della fondazione di al-Fatah.
La Russia, attraverso l'ambasciatore russo al Palazzo di vetro, Vitaly Churkin, ha definito il voto all'Onu come un "errore strategico" di cui "la Federazione russa si rammarica".
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