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Peschereccio sudcoreano affondato in Russia: 25 morti

L'incidente sarebbe avvenuto a causa di una bufera abbattuta al largo della costa della Ciukotka. Onde alte anche sei metri

MOSCA.  È salito a 25 il bilancio provvisorio dei morti nella tragedia del peschereccio sudcoreano Oryong-501, affondato nei giorni scorsi al largo della Ciukotka, nell'estremo oriente russo, a causa del maltempo. Lo fa sapere Artur Rets, il capo del centro di salvataggio del porto di Petropavlovsk-Kamchatsky, precisando che altri sei cadaveri sono stati ritrovati nella zona dell'incidente.

I dispersi sono invece 28 e le speranze di ritrovarli vivi sono ormai minime. La probabile causa è il maltempo.

In soccorso sono arrivate tre navi russe, che hanno tratto in salvo una decina di persone, tra cui un ispettore russo.

Alcune scialuppe di salvataggio gonfiabili sono state ritrovate vuote al largo delle coste della Ciukotka, nell'estremo oriente russo, dove più di 50 persone sono scomparse  nell'affondamento del peschereccio sudcoreano Oriong-501 avvenuto 4 giorni fa, come riferisce  il capo del centro di salvataggio del porto di Petropavlovsk-Kamchatsky, precisando che alle ricerche dei dispersi - rese difficoltose dal maltempo - stanno partecipando quattro battelli russi e un aereo C-130 Hercules della guardia costiera Usa.

Una burrasca con onde alte fino a sei metri ha reso difficoltose le ricerche delle più di 50 persone scomparse nell'affondamento di un peschereccio sudcoreano - l'Oriong-501 - al largo delle coste della Ciukotka, nell'estremo oriente russo.

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