MOSCA. Notte di fuoco a Grosny, capitale della Cecenia, con un bilancio di 10 vittime: almeno tre poliziotti e sette ribelli sono rimasti uccisi in una serie di conflitti a fuoco.
Secondo una prima ricostruzione, militanti hanno attaccato con tre auto un posto di polizia stradale, uccidendo tre agenti e ferendo altri tre, ha riferito il leader ceceno Ramzan Kadyrov.
Secondo altre fonti i poliziotti uccisi finora sarebbero cinque. Poi i guerriglieri si sono nascosti nella "Casa della stampa" e sette di loro sono stati uccisi in un violento scontro a fuoco che ha portato alla distruzione dell'edificio.
Un'altra operazione anti terrorismo è ora in corso in una scuola vicina, dove pare abbiano trovato rifugio altri 'ribelli". Diversi poliziotti sono rimasti uccisi in scontri con alcuni ribelli che hanno attaccato una postazione di transito e poi hanno preso d'assalto un edificio che ospita media locali a Grozny, capitale della Cecenia. Lo hanno annunciato le autorità. «Ci sono delle perdite tra il personale», ha annunciato senza ulteriori precisazioni il Comitato nazionale anti-terrorismo, in una dichiarazione diffusa dalle agenzie di stampa russe.
Il Comitato anti-terrorismo non ha fornito al momento un bilancio preciso. Secondo l'agenzia Ria Novosti, che cita una fonte della polizia locale, parla di cinque poliziotti uccisi e diversi feriti. Il ministro dell'Interno non ha fatto dichiarazioni.
Il Comitato ha dichiarato che un gruppo di ribelli ha attaccato un posto di transito prima di prendere d'assalto la «Casa della stampa», un edificio che ospita media locali.
I ribelli sono attualmente all'interno dell'edificio, dove sono stati bloccati dalla polizia e dalle forze di sicurezza.
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