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Samantha nello spazio: "Più bello di quello che avevo sognato"

Dopo sei ore di viaggio, la navetta Soyuz con a bordo l'astronauta italiana si è agganciata alla stazione spaziale. Le prime parole alla madre: "E' tutto bellissimo"

ROMA.  È stata la prima a entrare sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), con un sorriso felice e carico di entusiasmo: Samantha Cristoforetti ha coronato il suo sogno di bambina ed è nello spazio, sorpresa di trovarlo ancora più bello di quanto lo immaginasse. La prima donna astronauta italiana è nella storia. Dopo un lancio perfetto dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan, (che Samantha ha scandito sulle note di 'The Final Countdown' degli Europe) e dopo un viaggio di sei ore nel quale ogni cosa ha funzionato perfettamente, la navetta Soyuz si è agganciata alla Iss alle 4 ora italiana.

Un'attesa di quasi due ore e poi finalmente, quando il portello si è aperto, l'astronauta italiana è stata la prima ad entrare nella Stazione spaziale, così felice da cancellare dal viso qualsiasi segno di stanchezza dopo quella che probabilmente è stata la giornata più lunga della sua vita. Indossava la tuta blu con la bandiera italiana sul braccio: la sua missione, Futura, è infatti la seconda di lunga durata dell'Agenzia spaziale italiana (Asi). Sulla tuta c'è anche il logo dell'Agenzia spaziale europea (Esa), del cui corpo astronauti Samantha Cristoforetti è entrata a far parte nel 2009. Dopo di lei sono entrati nella stazione orbitale i suoi compagni di volo sulla Soyuz: il russo Anton Shkaplerov e l'americano Terry W. Virts. «Adesso Samantha Cristoforetti e i suoi compagni di equipaggio possono godersi un po' di relax», ha detto Luca Parmitano, astronauta dell'Esa e ambasciatore del semestre italiano di presidenza europea, commentando in diretta streaming per l'agenzia ANSA la manovra di aggancio della Soyuz alla Stazione Spaziale. Sempre controllata e impeccabile sulla Terra, arrivata sulla Stazione spaziale Samantha Cristoforetti era semplicemente felice. Si è commossa quando nel collegamento con il centro di controllo della missione a Mosca ha sentito in cuffia il saluto: «ciao Samantha, sono la mamma».

Poi l'entusiasmo nel descrivere la meraviglia della sua prima volta fra le stelle: «quando siamo arrivati alla Stazione spaziale è stato il momento perfetto per vedere i pannelli solari colorati di arancione. È stato un momento stupendo, proprio come mi avevano detto». «Lo spazio è come lo sognavi?», ha chiesto la mamma. «Molto meglio!», è stata la risposta. Felice dell'accoglienza affettuosa che ha trovato a bordo, Samantha ha raccontato alla mamma: «Qui ci hanno accolti con una cena, o forse un pranzo, o la colazione ... non saprei, ma è tutto bellissimo». La prima cosa che ha gradito è stata dell'acqua, naturalmente succhiata da una cannuccia collegata a un sacchetto, come è d'obbligo in orbita. Nata a Milano 37 anni fa e cresciuta a Malè (Trento), Samantha Cristoforetti si è laureata in ingegneria meccanica in Germania, a Monaco, ed è capitano dell'Aeronautica Militare.

È la cinquantanovesima donna a volare tra le stelle. Nei quasi sei mesi che trascorrerà sulla Stazione spaziale ha moltissimi compiti che la aspettano: almeno 200 esperimenti in corso, che seguirà con agli altri cinque astronauti a bordo. Ci sono anche i dieci esperimenti italiani, come la stampante in 3D che in futuro permetterà di fabbricare in orbita pezzi di ricambio per i veicoli spaziali, e l'angolo bar che, oltre a rilassare gli astronauti con un caffè espresso, permetterà di saperne di più sul comportamento dei fluidi. Nutrizione e salute sono il tema di fondo della sua missione, con ingredienti che combinerà in orbita e con un fitto programma educativo. L'astronauta dell'Agenzia spaziale europea sarà inoltre 'registà del traffico dei veicoli adibiti alla consegna dei rifornimenti per la Stazione Spaziale. Alla guida al braccio robotico della stazione orbitale, per esempio, Samantha Cristoforetti controllerà il distacco dell'ultima navetta europea senza pilota, l'Atv 'George Lemaitrè e l'aggancio della navette Dragon, della Space X, e Cygnus, della Orbital Sciences.

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