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Thailandia, messo al bando un libro: "Diffama la monarchia"

Giornalista inglese sotto la scure della lesa maestà ma reagisce con ironia

BANGKOK. La Thailandia ha messo al bando la vendita e la distribuzione di un libro sulla politica nazionale scritto da un giornalista britannico e considerata "diffamatorio verso la monarchia" da parte delle autorità di Bangkok.

"A kingdom in crisis" ("Un regno in crisi") di Andrew MacGregor Marshall, pubblicato in ottobre, tocca tutti i punti più scottanti delle divisioni politiche e sociali thailandesi, elevando il tema tabù della successione reale a perno attorno a cui ruotano gli ultimi sviluppi come il colpo di stato dello scorso maggio. "Il libro mette in pericolo la sicurezza nazionale, la pace e l'ordine pubblico", ha dichiarato oggi Somyot Poompanmoung, capo della polizia nazionale.

L'importazione e la distribuzione del libro nel Paese è punibile con una condanna di tre anni di reclusione, estendibile di altri cinque - secondo la Legge sui reati informatici - se il volume viene acquistato in formato e-book in Thailandia. L'autore Marshall, un ex giornalista dell'agenzia Reuters che da alcuni anni ha lasciato la Thailandia, ha espresso la sua soddisfazione per la messa al bando, ringraziando ironicamente su Twitter la polizia per "l'eccellente pubblicità". "A kingdom in crisi" non è il primo preso di mira dalle autorità thailandesi.

Nel 2006, il libro "The king never smiles" ("Il re non sorride mai") dell'ex corrispondente dalla Thailandia Paul Handley ricevette lo stesso trattamento. Il sovrano Bhumibol Adulyadej è ufficialmente al di sopra della politica, e qualsiasi discussione sulla sua figura nel Paese rappresenta un tabù punibile con una legge di lesa maestà che prevede fino a 15 anni di reclusione. La nuova giunta militare del generale Prayuth Chan-ocha ha da subito dichiarato che la difesa della monarchia è una delle sue priorità.

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