Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Nobel per la Fisica ai Led, la rivoluzione elettronica della luce

Assegnato a Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura (nella foto). I dispositivi elettronici sfruttano le proprietà ottiche di alcuni materiali per produrre la luce in modo più efficiente dal punto di vista energetico e rispettoso per l'ambiente

ROMA. Il Nobel per la Fisica è stato assegnato ai giapponesi Isamu Akasaki (85 anni) e Hiroshi Amano (55 anni), entrambi dell'università di Nagoya, e all'americano Shuji Nakamura (60 anni), che dal 1994 si è trasferito dall'università giapponese di Tokushima a quella californiana di Santa Barbara

Il Nobel per la fisica è andato ai Led (Light Emitting Diode), i rivoluzionari dispositivi elettronici che sfruttano le proprietà ottiche di alcuni materiali per produrre la luce in modo più efficiente dal punto di vista energetico e rispettoso per l'ambiente.

Tra gli altri candidati anche Peidong Yang per lo sviluppo di laser a nanofilo, utilizzabile come fonte di luce in microchip a temperatura ambiente, mentre Yoshinori Tokura, Ramamoorthy Ramesh e James F. Scott costituiscono la tripletta nel campo dei materiali ferroelettrici e multiferroici, un'innovazione capace di aumentare memoria e prestazioni dei dispositivi elettromagnetici. Infine Charles L. Kane, Laurens W. Molenkamp e Shoucheng Zhang erano i candidati per le loro ricerche sugli isolanti topologici e il quantum spin Hall effect, che potrebbero avere ripercussioni importanti nell'area dei computer quantistici. In corsa anche Jacob Barnett, dottorando di 15 anni in fisica quantistica, in profumo di Nobel per le sue teorie su come riscrivere la relatività di Einstein.

In attesa della cerimonia di consegna, che si terrà il 10 dicembre presso la Stockholm Concert Hall di Stoccolma, i premi per la Chimica, Pace ed Economia verranno assegnati nei prossimi giorni.

Il primo a essere annunciato è stato il Nobel per la Medicina vinto dalla tripletta formata da John O'Keefe, May Britt Moser e Eduard Moser, grazie alle ricerche sui sistemi di funzionamento del nostro cervello. Altri candidati erano Michael H. Wigler, Charles Lee e Stephen W. Scherer per i loro studi sulle variabilità genetiche e le loro associazioni con particolari malattie. James E. Darnell, Jr., Robert G. Roeder e Robert Tjian erano invece i candidati al Nobel per aver chiarito i processi legati alla trascrizione e alla regolazione genica. Nominato anche il lavoro di David Julius sui meccanismi molecolari della sensazione del dolore per la Thomson Reuters.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia