ROMA. Due guarigioni in Europa rischiarano l'orizzonte di un'altra pesante giornata sul fronte Ebola. Ma negli Stati Uniti il liberiano Thomas Duncan che ha portato Ebola in America e rischia di essere incriminato per aver mentito sul questionario in aeroporto in merito ai suoi contatti con persone contagiate, è adesso in condizioni critiche.
Intanto l'allarme per il virus dilaga su scala mondiale: in serata, un volo United Airlines da Bruxelles è stato accolto a Newark da agenti federali dei CdC in tute anti-contagio, dopo che un passeggero a bordo ha manifestato sintomi del virus. E alla Mecca, dove ieri è cominciato l'annuale pellegrinaggio, sono stati mobilitati 22.000 medici addestrati per riconoscere i sintomi del virus e isolare gli eventuali casi. Le autorità saudite hanno anche adottato misure severe, a partire dal blocco dei visti per i fedeli di Sierra Leone, Liberia e Guinea.
Ad Amburgo, il primo paziente ricoverato in Germania, nel policlinico universitario di Eppendorf, è stato dimesso stamani: «Sta bene e non è più contagioso da molti giorni. Siamo molto contenti per lui e del fatto che possa tornare nel suo Paese», ha fatto sapere l'ospedale. L'uomo, originario del Senegal, si era ammalato nel corso della sua attività in un laboratorio del Sierra Leone. Anche la prima paziente francese è guarita e ha lasciato l'ospedale militare Begin di Saint-Mande, alle porte di Parigi.
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