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La fantasia siciliana... in testa: l’arte dei cappelli nelle forme

Le creazioni di una palermitana che, dopo una carriera da architetto, ha scoperto la passione per il copricapo. Protagonista di mostre e sfilate

PALERMO. Cosa ti sei messa in testa? Aglio, funghi, zucche e persino piccoli uccellini. Sono mini sculture che omaggiano la natura, i cappelli realizzati da Gabriella Giardina, artigiana palermitana di sessantatrè anni, che dopo una carriera da architetto, per via di un matrimonio, ha scoperto l’arte del copricapo.
Ha chiamato «G and G» il suo marchio, un’attività iniziata nel 2010, che è ancora un hobby eppure ha già all’attivo sfilate e mostre anche a Torino, alla boutique Borgese, e a Livorno, al Grand hotel Palazzo per una conferenza sul cappello promossa dalla Fidapa, federazione delle donne nelle arti. Sono realizzati in rafia, lino, tela e iuta, in versione estiva, panno e pile per gli invernali. Hanno la particolarità di raffigurare soggetti della natura: uccelli, zucche, ciliegie, funghi, castagne, bacche profumate e fiori di ogni tipo, su basi semirigide. Mentre la versione di tessuto, costruisce attorno ad una base conica morbida in lino, progettazioni torchon e componibili, con delle fasce colorate intercambiabili a seconda del vestito, con fiocchi e bottoni e un’anima in fil di ferro.
«Una nuova vita stancante ma divertente – racconta l'architetto Giardina. - In un momento in cui pensavo di godermi la pensione, ho iniziato per caso un'attività che mi coinvolge totalmente. Sono passata dalla progettazione di interni di grandi e prestigiose strutture pubbliche a reinventare le teste delle signore e chissà se è questo che farò da grande – aggiunge con ironia.- Li penso, li taglio e li cucio da sola, in base a quello che mi suggerisce la fantasia. Sono tutte mie creature, quelli di lino li chiamo Rossella in omaggio all'eroina di Via col vento, ai pezzi in rafia do il nome dei soggetti che raffigurano. Il mio preferito è quello con la coppia di uccelli, perché è stato il primo e l'ho realizzato per me stessa in occasione del matrimonio di un’amica». Cento i pezzi in tutto, oggi esposti in parte da Olivia boutique in via Petrarca e, ad aprile, all’Orto Botanico per la prossima mostra di piante rare, La Zagara.

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