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Moda femminile italiana, fuori dall'Ue pochi affari

Secondo i dati dell'Istat presentati oggi, tra gennaio e ottobre 2009 si è registrata una flessione del 19,1%. Il crollo in Russia, Usa e Hong Kong

Milano. Forte calo delle esportazioni italiane della moda femminile nel periodo da gennaio a ottobre 2009. Secondo dati Istat elaborati da Sistema Moda Italia per Pitti Immagine, presentati oggi, emerge che la flessione è stata di -19,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il segno negativo è il risultato di un crollo dei principali mercati extra Ue. Pesanti i ribassi dell'export verso la Russia (-32,1%), Stati Uniti (-31,1%) e Hong Kong (-27,1%). Per quanto riguarda invece i mercati europei, le perdite in media si sono arrestate al -14,1%. I mercati più colpiti dalla crisi sono Spagna e Regno Unito con contrazioni pari al -20%. Più lieve le diminuzioni registrate in Francia (-8,7) e Germania (-10,3%). Sul versante delle importazioni, i dati Istat nel periodo gennaio-ottobre 2009 fotografano, dopo il boom del 2006, un andamento di progressiva decelerazione. Più grave nei Paesi dell'Unione europea con una riduzione del -11,4%, mentre l'import di moda donna dai mercati extra-Ue si è mantenuto stabile rispetto al corrispondente periodo del 2008, evidenziando un +0,3%. Analizzando nei dettagli l'andamento delle importazioni emerge che la Cina è in crescita del +11,7%, così come il Bangladesh con un +10,6%, mentre l'India mostra un lieve calo con un -1,6%. "In un periodo ancora difficile per il mercato - ha detto Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine - è indispensabile stringere un'alleanza tra industria e distribuzione per incoraggiare il consumatore. Bisogna fare tante collezioni veloci e, soprattutto, dare un valore aggiunto sia sul fronte dell'appeal sia su quello del rapporto qualità-prezzo".

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