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Anna Tatangelo al GDShow: "Imparo da ogni cosa. Taormina? Rende tutto speciale"

Avere la possibilità di esserci quando arriva una chiamata a raccolta, «quando si tratta di affrontare realtà che vanno affrontate: quando manifestazioni così dichiarate come il GDShow di Taormina mi offrono di contribuire con la mia musica e la mia presenza».

Esibirsi al Teatro Antico… «un luogo bellissimo e suggestivo, che rende le cose speciali». E intanto cogliere le opportunità della tv per ispirarsi. «Tra tutti i programmi a cui ho partecipato, lavorare con Carlo Conti a “I migliori anni” in prima serata su Rai1 è stato affascinante. Ho sempre guardato alle grandi che come Mina sapevano far bene ogni cosa: recitare, cantare, ballare… quindi mordo tutto quello che riesco ad assimilare. Tanto più oggi, in questo tempo in cui si insegue troppo la specializzazione mentre per me mettersi in gioco, crescere imparando da ogni cosa che faccio è l’unica regola che conosco». Vincere Celebrity MasterChef per essere una donna nel mondo delle donne di Doppia Difesa.

«Quella è stata senza dubbio un'esperienza divertente, dal punto di vista della creatività anche entusiasmante. Ma quello che conta di più è l’aver potuto regalare il montepremi a un’associazione che sostiene l’accoglienza, a quelle donne che affrontano giornalmente un fenomeno orrendo ma purtroppo sempre presente».

Ruotano lì intorno i comandamenti di Anna Tatangelo, l’ospite della Serata con le Stelle (il 7 settembre) voluta da GDS Media Communication e Ses per sostenere l’Airc e la sua ricerca.

Passano per la vocalità della cantante perfettamente intonata col pop e la voce di donna assolutamente impegnata nel bene. Attraversano le virtù della bambina di periferia che, appena quindicenne, sale su un palcoscenico «istituzionale» come quello di Sanremo per vincere la gara dei Giovani (il brano era «Doppiamente Fragili», l’anno il 2002) e la popolarità dei big. Da quel primo Festival ne sono trascorsi otto. Dall’ultimo album, «La fortuna sia con me» (pubblicato lo scorso 8 febbraio) che contiene «Le nostre anime di notte» (in gara quest’anno), è nato «La fortuna sia con me Tour»: un giro nei club pieni di ospiti che ne hanno arricchito il live.

La musica, insomma, rimane il focus…

«La musica, farla, è l'obiettivo principale della mia vita artistica, quella passione a cui dedicare anima e corpo».

In questo disco c’è la versione 2.0 di «Ragazza di periferia». Com’è successo?

«L’idea è partita da Achille Lauro, il tramite sono stati i social. Io ero in tournée, stavo ascoltando un suo brano e ho postato una storia, lui mi ha contattata per ringraziarmi, per dirmi che era un piacere per lui che ascoltassi la sua musica e lì mi ha confessato che "Ragazza di periferia" è una delle sue canzoni preferite. Mi ha detto: “perché non ne facciamo un remix?” Ci siamo incontrati e questo è il risultato».

Evoluzioni che evolveranno?

«Secondo me sì, ma è tutto da vedere. Apriremo il cantiere a settembre, per adesso mi auguro che questa collaborazione con Lauro, col suo genere, non finisca qui».

Quindi c’è un disco nuovo in programma per l'anno prossimo…

«Assolutamente sì! C’è la materia prima, bisogna creare il piatto».

Da ex giudice, il prossimo X Factor come lo vedi?

«Nomi bilanciati e settori musicali ben definiti: una bella squadra!».

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