
Ormai dal 1999, il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, impone a tutti di ricordare che il rispetto fra uomini e donne è alla base di ogni rapporto. Il nostro istituto per l’occasione ha articolato la mattinata in due momenti chiave: dalla solenne inaugurazione della panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza di genere, al seminario «L’urlo del silenzio» che ha visto la partecipazione di esperti provenienti da diversi ambiti istituzionali, sanitari e legali.
L'inaugurazione della panchina rossa è stato un momento simbolico perché la panchina è stata collocata di fronte al Palazzo di Giustizia, un luogo di grande rilievo istituzionale quasi a voler ribadire che la giustizia e la legalità sono alleati imprescindibili in questa battaglia. Riflessioni profonde sul significato della panchina, vista non solo come memoria per le vittime di femminicidio, ma anche come monito per le generazioni presenti e future. L'iniziativa è nata in Italia e si è diffusa in molti Paesi per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema. Il rosso rappresenta il colore del sangue versato dalle vittime; il posizionamento della panchina sempre in luoghi pubblici simboleggia uno spazio visibile e quotidiano che stimola una riflessione continua; il messaggio ultimo della panchina vuole essere un segno tangibile del rifiuto della violenza e un invito a promuovere il rispetto e l'uguaglianza di genere.
Dopo l’inaugurazione, presso l’Aula Magna ha preso il via il seminario «L’urlo del silenzio» che, attraverso testimonianze dirette, ha lanciato un messaggio forte e chiaro: il silenzio delle vittime deve essere trasformato in azioni concrete di supporto, giustizia e prevenzione. L’incontro, puntando a promuovere una cultura del rispetto, del dialogo e della denuncia, ha rappresentato per noi ragazzi un’importante occasione di confronto e sensibilizzazione.
Sono intervenuti il Ten. Col. R. Vergato, il Dott. C. Castelli e l’Isp. G. Bongiovì che si sono soffermati sulle misure di protezione e sui procedimenti penali contro i responsabili. Interessante l’intervento della Dott.ssa F. Scaturro che, in qualità di responsabile di uno sportello antiviolenza, ha descritto il ruolo cruciale degli sportelli come luoghi di ascolto e accoglienza, dove le vittime possono sentirsi finalmente comprese e sostenute. «Molte donne vivono nel silenzio, paralizzate dalla paura e dal senso di colpa. Il nostro compito è aiutarle a ritrovare la loro voce», ha spiegato. Il seminario si è rivelato un’occasione unica non solo per ascoltare esperti e professionisti, ma anche per ispirare gli studenti presenti a diventare protagonisti del cambiamento.
Martina Maria Proietto IV A SAS
Giuseppe Puleo VA SC
Don Michele Arena Sciacca

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